Lega: “Stop pass università per i migranti”. La Regione: “Assurdo”

Giovani leghisti sardi in piazza, sotto il palazzo del Consiglio regionale a Cagliari, per dire no ai pass accademici per i migranti. Almeno un centinaio di manifestanti hanno protestato contro il progetto “Passaporto europeo” attuato dalle università di Cagliari e Sassari, sostenuto dal ministero dell’Istruzione e avvallato dalla Regione Sardegna, che consente ai richiedenti asilo di acquisire competenze specialistiche da sfruttare poi nei paesi d’origine. “E’ una follia, ci sono tanti ragazzi sardi costretti ad andarsene dalla propria terra per frequentare l’università o alla ricerca di un posto di lavoro – ha spiegato all’ANSA il deputato della Lega e coordinatore del Movimento giovani Padani, Andrea Crippa – se la Regione ha soldi da spendere, li deve usare prima per i giovani sardi”. L’iniziativa, ha aggiunto il parlamentare, “approderà presto nelle sedi istituzionali e da febbraio, con la folta truppa di consiglieri leghisti che entrerà nell’Assemblea sarda, anche in Consiglio regionale”.

Il progetto è destinato a richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale che hanno conseguito un titolo finale di scuola secondaria o universitaria ma che non hanno con sé la relativa documentazione per dimostrarlo: i rifugiati che hanno requisiti per iscriversi all’Università di Cagliari sono 12, venti a Sassari.

LEGGI:Dall’Università di Cagliari ‘il passaporto’ per la laurea a dodici rifugiati

Oggi al sit-in anche il senatore del Psd’Az-Lega, Christian Solinas. “Davanti al sacrificio che fanno le famiglie sarde per pagare le tasse universitarie per i propri figli, al dramma di chi è costretto a ritirarli dall’università, alla vergogna degli idonei non beneficiari per assenza di fondi di borse di studio, credo – osserva – che se ci sono risorse a disposizione, sia l’università che la regione debbano prima di tutto garantire il diritto allo studio ai giovani sardi”.

La risposta della Regione non è tardata ad arrivare. “Una protesta assurda e sconcertante”. Così l’assessore agli Affari generali della regione sarda, Filippo Spanu, sulla manifestazione della Lega. “Su circa 40mila studenti che frequentano le università di Cagliari e Sassari – fa notare – poco più di 30 giovani rifugiati beneficiano del progetto ‘Passaporto europeo’ sulla base di norme ben precise applicate dal ministero dell’Università e della Ricerca scientifica”. Progetto a cui “la Regione ha dato il suo appoggio senza comunque impegnare risorse finanziarie”. Inoltre, precisa, “ricordo che i rifugiati con i pass accademici rientrano nella quota che il ministero riconosce agli stranieri senza sottrarre posti agli studenti sardi”.

L’assessore all’Istruzione, Giuseppe Dessena, ha ricordato che “con l’aumento delle risorse regionali da 3 a 13 milioni di euro, le borse di studio per studenti sardi meritevoli ma privi di mezzi, per il 2018-2019 diventano più ricche e si amplia la platea dei beneficiari, fino a novemila nel 2018”. Spanu e Dessena hanno poi evidenziato la necessità di “favorire gli scambi perché questa è la politica che farà crescere la Sardegna”. In merito alla protesta è intervenuta anche la deputata del Pd, Romina Mura: “mi chiedo se i Lega-sardisti stanno per caso proponendo alle università sarde di alzare i muri e chiudere le porte agli stranieri, perché in questo caso starebbero sostenendo che i sardi dovrebbero completare i propri studi solo a Cagliari o a Sassari e non in altri atenei italiani, europei o del resto del mondo”. Poi, “visto che ci siamo – dice polemicamente – si abolisca anche l’Erasmus che ha consentito e consente a tanti studenti sardi di effettuare parte dei propri percorsi in atenei stranieri”.

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