Le intercettazioni/4. La spartizione della tangente, Galantuomo e l’Enas

Gli arresti effettuati il 3 ottobre dagli uomini della Guardia di Finanza di Cagliari, nell’ambito dell’indagine sulla realizzazione di un impianto di produzione di energia rinnovabile a Ottana, arrivano dopo un lungo periodo di intercettazioni telefoniche e ambientali. Secondo gli inquirenti, Davide Galantuomo avrebbe approfittato del suo ruolo di amministratore di Enas, l’ente regionale acque, per pilotare l’appalto da 9,5 milioni di euro bandito appunto da Enas per la realizzazione dell’impianto di Ottana, in combutta con l’ingegnere tonarese Tore Pinna – già personaggio di spicco dell’indagine Sindacopoli – e con l’ex portiere del Cagliari Renato Copparoni  (la scheda. Oltre a Galantuomo, Pinna e l’ex calciatore, questa mattina ai domiciliari sono finiti i dirigenti della società emiliane Consorzio Cooperative Costruzioni Gianni Lolli e dell’associata Ceif, Luigi Betti, che effettivamente hanno vinto l’appalto e avrebbero pagato una tangente di 90mila euro su un totale concordato di 135mila euro. Nell’ordinanza ‘la filosofia’ e lo schema d’azione del gruppo (leggi qui).

Non appena sul conto corrente della Essepi Engineering di Pinna arriva la prima tranche della tangente – 90mila euro, a fine luglio 2014 – sorge il problema della spartizione. A Copparoni vengono promessi 15mila euro, cifra più bassa rispetto a quanto si aspettava. L’accordo comunque si chiude ugualmente. A Galantuomo vanno invece 20mila euro e i restanti rimangono a Pinna, che però deve pagare tasse e Inarcassa. Il 6 agosto 2014, dopo aver consegnato il denaro a Copparoni, riporta il Gip, Pinna contatta Galantuomo per fissare un incontro e consegnare quindi al funzionario pubblico la prima parte di tangente.

Galantuomo perde la poltrona all’Enas e si rivolge a “figure di fiducia”

Nell’ottobre del 2014 la seconda tranche della tangente non è ancora arrivata. Nel frattempo Davide Galantuomo non è più amministratore dell’Enas e si verifica una stasi nel progetto esecutivo dell’impianto di Ottana, a seguito di alcune prescrizioni arrivate dall’assessorato regionale all’Ambiente. Il progetto si sblocca anche grazie all’interessamento di Galantuomo: malgrado avesse perso la guida dell’Enas, per avere informazioni sull’appalto si rivolge a “figure di fiducia” all’interno dell’ente pubblico.

Il 26 novembre 2014 Galantuomo chiama Filippo Carlo Bruera, definito nell’ordinanza “uomo di fiducia” di Galantuomo all’interno di Enas – e attuale Capo di Gabinetto del sindaco di Monserrato Tomaso Locci – per avere informazioni sull’andamento dell’appalto. Bruera manda così due sms al responsabile del settore progetti di Enas, Antonio Fadda.

Il 27 novembre Fadda chiama direttamente Galantuomo e lo aggiorna sulla situazione. In sostanza dice che la Ceif di Betti chiede più soldi per far fronte alle prescrizioni dell’assessorato regionale all’Ambiente ma sottolinea come l’ente non possa proprio accogliere la richiesta.

Il giorno successivo Galantuomo incontra Copparoni e insieme leggono il testo di un sms che Bruera ha inviato a Galantuomo. Si tratta di un sms inviato dal dirigente dell’Enas che informa Bruera sul fatto che la settimana successiva sarebbe stata approvata la parte tecnica del progetto. Copparoni informa immediatamente Lolli e nel contempo gli rappresenta la necessità di effettuare il bonifico della seconda tranche della tangente.

Dice Copparoni a Lolli: “Siccome il progetto è finito e scendono giù lunedì… Eh, eh, quindi, capito? State sempre rinviando. E non va bene. Capito?”.

Nei giorni successivi Copparoni, Galantuomo e Pinna sono in stretto contatto e attendono l’approvazione definitiva del progetto e l’adozione della determina apposita. Copparoni quindi chiama Luigi Betti e gli strappa una ‘promessa’: non appena la determina sarà adottata, “chiuderà” tutto, ovvero “verserà la seconda tranche della tangente”, annota la polizia giudiziaria.

La questione però non si chiude, malgrado Copparoni contatti ancora Bruera per avere novità sulla determina. Al contrario, i tempi si allungano perché il progetto dovrà comunque passare al vaglio della Regione e il responso non si avrà prima di gennaio 2015. Malgrado Pinna invii alla Ceif una fattura da 82mila euro – presumibilmente la seconda tranche della tangente – non risulta che la Ceif abbia corrisposto quanto richiesto dallo studio Essepi Engineering. Nel frattempo, nell’aprile del 2015, Tore Pinna viene arrestato: è nata Sindacopoli.

LEGGI ANCHE:

Le intercettazioni/1. Galantuomo: “Per quella cosa tutto bene, da copione?”

Le intercettazioni/2. La spartizione: “Allora gli dici: 40 a lui e 40 a me”

Le intercettazioni/3. “Qui salta tutto”. Poi si trova l’accordo: “Soldi arrivati”

 

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