LA SCHEDA. Sarlux – la centrale elettrica che produce e smaltisce residui tossici

Non si raffina solo il petrolio a Sarroch, nel sud Sardegna. Il complesso industriale ospita anche  la più grande centrale elettrica del mondo a ciclo integrato: la Sarlux. Ha iniziato a produrre nel 2000, ma fin dal 1992 ha preso incentivi pubblici per la sua costruzione. La centrale produce 550 MWe dalla gassificazione del Tar, un residuo tossico difficile da smaltire. Lo si tratta con la gassificazione, attraverso la produzione del Syngas e la sua successiva combustione per la produzione di energia elettrica.

Di proprietà della famiglia Moratti, la Sarlux produce energia elettrica dai residuati della lavorazione del greggio, che altrimenti sarebbero un costo. La Sarlux, ha beneficiato fino ad oggi del regime Cip-6, concesso ad energie considerate ‘assimilate’ alle rinnovabili, che il gestore del servizio elettrico (Gse) e il gestore del mercato elettrico (Gme) sono obbligati a comprare ad un prezzo maggiorato del doppio rispetto al prezzo del mercato corrente.

Alle energie da fonti assimilate in Italia vanno oltre i tre quarti degli incentivi, a scapito dell’incentivazione delle energie da fonti veramente rinnovabili. E questo grava nella bolletta elettrica dei cittadini attraverso la voce A3. Il residuo della combustione, inoltre, dà origine al filter cake: altamente tossico per la presenza di metalli pesanti, tanto da provocare il cancro al solo contatto con la pelle. Riesce ad avere comunque un certo valore di mercato grazie all’estrazione di alcuni metalli rari, come il vanadio.

Il filter cake viene venduto dalla Sarlux in Germania, grazie a una serie di autorizzazioni ministeriali e permessi speciali regolarmente rinnovati, in quanto materiale dichiarato tossico in Italia. Ma altri scarti non sempre vengono smaltiti in maniera corretta: nel luglio del 2012 è stata aperta un’inchiesta con sette dirigenti indagati, gestori dello smaltimento dei rifiuti, tutti sardi, sul presunto smaltimento illegale di residui tossici della Saras, presso una discarica di Carbonia nel Sulcis.

La Sarlux detiene, inoltre, una priorità di dispacciamento dell’energia elettrica che gli permette di entrare nel mercato infragionaliero consentendo di spuntare prezzi vantaggiosi, anche oltre le incentivazioni Cip-6.

Alla grande centrale elettrica del mondo a ciclo integrato, sempre nel complesso di Sarroch, insiste, inoltre, la seconda raffineria più grande d’Europa, la Saras: che importa e tratta petrolio dalla Libia e da altri giacimenti. Con il recente ingresso dei russi a Sarroch si potrebbe inoltre aprire un nuovo canale di importazione di materia prima . L’intero complesso di Sarroch, a ridosso di una quelle che a detta dei vecchi della zona era un tempo erano le aree più fertili del Golfo degli Angeli, si estende per un’area di circa ottocento ettari.

 Davide Fara

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