LA SCHEDA. L’arresto per corruzione di Copparoni, il portiere che parò rigore a Maradona

Renato Copparoni, 64 anni, arrestato oggi nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Oristano sulla presunta corruzione attorno alla progettazione di un impianto di produzione di energia rinnovabile a Ottana, negli annali del calcio viene ricordato come il primo portiere italiano ad avere parato un rigore a Diego Armando Maradona (foto da www.toronews.net).

Era il 2 marzo 1986. Si giocava l’ottava giornata di ritorno del campionato di serie A. Al San Paolo si affrontavano Napoli e Torino, con i granata sotto di 3 gol dopo essere passati in vantaggio. L’arbitro Magni assegnò un rigore ai padroni di casa. Sul dischetto Maradona che mai fino ad allora aveva fallito un penalty in Italia. Copparoni, che era cresciuto calcisticamente nel Cagliari, all’ombra di Albertosi e Reginato, si mosse soltanto all’ultimo, deviando in angolo il tiro del numero dieci.

Fu il momento migliore di Copparoni che in quella stagione difese ventuno volte la porta del Toro col numero 12, per un infortunio del primo portiere titolare, Silvano Martina, attuale procuratore di Buffon. In granata dal 1978 al 1987, dopo cinque stagioni al Cagliari con cui aveva debuttato in serie A, nel 1988 Copparoni finì al Verona, dove chiuse la carriera dopo una sola stagione.

Nell’inchiesta sull’impianto di Ottana l’ex portiere è accusato di aver fatto da intermediario per una tangente da 135mila euro. L’appalto valeva invece 9,5 milioni di euro. L’ordinanza di arresto, sempre ai domicialiari, è arrivata anche per l’ex sindaco di Quartu, Davide Galantuomo (qui le intercettazioni dell’ex primo cittadino – “Per quella cosa tutto bene, da copione?”).

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share