ARCHIVIO. La Maddalena: dopo il mancato G8 è la capitale delle incompiute

Doveva essere la sede del vertice G8 del 2009, il “grande evento” firmato da Guido Bertolaso e Silvio Berlusconi. Oggi invece l’ex arsenale della Maddalena è il monumento che più di ogni altro ricorda l’incapacità di portare a compimento un’opera pubblica. La sua è una storia travagliata, fatta di procedure accelerate, fiumi di denaro pubblico, interessi privati. Ma soprattutto fatta di scandali, sprechi e inquinamento.

È una storia che inizia nel 2007. A Palazzo Chigi Romano Prodi stabilisce di svolgere vertice G8 nell’isola della Maddalena con l’intento di rilanciare in chiave turistica l’economia dell’arcipelago all’indomani dello smantellamento della base navale americana. Con la caduta del governo di centrosinistra, il nuovo Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si trova di fronte a una decisione già presa. Decide di andare avanti con procedure rapide. Anzi, rapidissime, grazie al dipartimento della Protezione civile che può agire in deroga alle norme. Per la realizzazione dei 27.000 metri quadri di edifici previsti dal progetto il conto passa da 200 a 327 milioni di euro, con un incremento del 57 per cento. La Protezione civile bandisce la gara, prevendendo la concessione per un importo non inferiore ai 40 milioni di euro, per 30 anni, e 40 rate annue da 60 mila euro. L’unica società che partecipa è la Mita Resort srl, con principale azionista la ex presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia che intende trasformare l’ex arsenale in un approdo per yacht di lusso. Tutto sembra scorrere liscio ma poi, come ogni storia che si rispetti, arriva il colpo di scena.

Nel 2009 c’è il disastroso terremoto in Abruzzo e Silvio Berlusconi decide improvvisamente di spostare il vertice G8 a L’Aquila. Ecco quindi che la convenzione, affidata nel frattempo alla Mita Resort, viene rinegoziata con un notevole sconto: 31 milioni anziché 40 e un incremento di 10 anni per la concessione. Subito dopo, scoppia lo scandalo della bonifiche mai eseguite, grazie a un’inchiesta giornalistica firmata da Fabrizio Gatti per L’Espresso: si scopre una vera e propria discarica sottomarina, esattamente davanti alle grandi vetrate del centro congressi. La Mita Resort Srl del gruppo Marcegaglia chiede alle autorità competenti di adoperarsi per bonificare lo specchio d’acqua e consentire l’utilizzo della struttura. Ma le procedure non sembrano partire in tempi brevi. E così ottiene la risoluzione della convenzione di gestione della struttura per inadempienza dello Stato. La Mita Resort fa le valigie e chiede il conto. Il Tribunale civile di Cagliari le dà ragione e stabilisce che la Protezione civile debba pagare alla società un risarcimento pari a 39 milioni di euro per i mancati guadagni.

Si arriva così a oggi. Tutte le strutture dell’ex arsenale versano in uno stato di totale abbandono. Uno spreco colossale, sotto gli occhi di tutti. Pur essendo un’opera nuova di zecca (al suo interno ci sono arredi extralusso per un valore di 9 milioni) ha bisogno di urgenti interventi di manutenzione. E al momento non c’è nessuno che sia disposto a investire un solo centesimo su un’opera con una storia del genere. La perizia commissionata dalla Procura di Tempio Pausania ha accertato che dai 6 ettari individuati inizialmente ed oggetto di una prima bonifica si è passati a 12 ettari contaminati proprio a causa della grave imperizia che ha caratterizzato le operazioni di bonifica. L’area dovrà essere ripulita con costi stimati intorno ai 10 milioni di euro. Chi se ne occupa? Pochi giorni fa il senatore Luciano Uras (Sel) e il deputato Roberto Capelli (Cd) lo hanno chiesto ufficialmente al Governo guidato da Matteo Renzi tramite un’interpellanza e un’interrogazione scritta. Inutilizzato anche l’ex ospedale militare, trasformato in un hotel di lusso. Sono centinaia di migliaia di euro buttati al vento. La Maddalena, insomma, ha tutte le carte in regola per essere proclamata una tra le capitali nazionali delle incompiute.

Ora c’è chi pensa di aver trovuto una soluzione grazie a un nuovo vertice internazionale: gli occhi sono puntati sul vertice G7 che si svolgerà in Italia nel 2017. In realtà Renzi sembra più disposto a candidare Firenze come sede del summit, ma al momento non è stata presa alcuna decisone sulla sede. Di sicuro, non mancano i sostenitori della candidatura della Maddalena. Basti pensare che tra i principali sponsor del ritorno di un vertice internazionale in Sardegna c’è una persona che conosce molto bene lo status dei lavori: il candidato sindaco del centrodestra a Roma, Guido Bertolaso.

Michele Spanu

@MicheleSpanu84 on Twitter

 

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