La maturità ad Orgosolo: studente-poeta in costume sardo, tesina in limba

Esame di maturità in limba e con l’abito della tradizione addosso. Giuseppe Rendini, studente ventenne di Orgosolo, si è presentato così stamattina davanti allo commissione d’esame, all’istituto per ragionieri Chironi di Nuoro e ha iniziato a illustrare la sua tesina: una poesia in limba in 15 quartine scritta da lui dal titolo “Terra mia”, che inizia con una esortazione ai sardi: “Sardigna ischida patria mia” (Sardegna svegliati patria mia). “E’ un’esortazione affinché i sardi, ma soprattutto i giovani, cambino e non siano più schiavi di condottieri che vengono da fuori prendendosi il bello e lasciandoci le briciole quando se ne vanno – ha spiegato Rendini -. Amo la mia isola, il mio paese e l’identità sarda sopra ogni cosa, per questo vorrei darmi da fare per dare uno stimolo a rimboccarci le maniche e cambiare passo. Parlare in limba e indossare il costume sardo all’esame è il modo migliore per rappresentare la Sardegna”. Giuseppe arriva alla maturità dopo aver frequentato le scuole serali. Questo perché la mattina lavora con il bestiame insieme al nonno e allo zio nelle campagne del Supramonte. Mamma commerciante a Orgosolo, padre romano che di professione fa il carabiniere, ma Giuseppe non intende seguire le orme né dell’una né dell’altro. “Mi iscriverò all’università, ma sono combattuto tra due rami che mi appassionano: la letteratura che amo perché mi piace scrivere e leggere, e la veterinaria per il mio grande amore per gli animali. Deciderò questa estate”. Un’estate che Giuseppe passerà come sempre a scrivere poesie e a esibirsi nelle serate insieme al gruppo di ballo Murales di Orgosolo: “Le poesie sono il modo che mi è più congeniale per esprime i sentimenti, il ballo la maniera migliore per esprimere la gioia e l’allegria di questa terra – conclude -. Queste serate mi danno l’occasione per confrontarmi e divertirmi con tante persone che costituiscono la parte migliore della Sardegna”.

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