La Finanza visita la Sardegna Resorts. “Ma l’Emiro non c’entra niente”

La Sardegna Resorts, società che insieme alla Smeralda Holding rappresenta il braccio operativo della holding che controlla la Costa Smeralda, è finita nel mirino della Guardia di Finanza di Sassari. Ma i controlli eseguiti martedì scorso, 29 gennaio, dalle Fiamme Gialle non riguardano la Costa Smeralda. Non un paradosso, anzi.

I controlli tributari, definiti “di routine”, hanno riguardato fatture, ricevute e tutta una serie di documenti contabili che si riferiscono alle attività commerciali che la società svolge e ai servizi che richiede per la sua normale operatività. Il Qatar? L’acquisizione di documenti di natura fiscale da parte dei finanzieri nella sede accanto all’hotel Cervo non ha niente a che fare con l’impero degli Al Thani e con l’operazione da 600 milioni di euro che ha portato la holding del Qatar all’acquisto della Costa Smeralda dal finanziere americano Tom Barrack.

“Si tratta di normali verifiche fiscali – conferma il colonnello Corrado Pillitteri, comandante della Guardia di Finanza di Sassari – un’attività di routine che probabilmente riguarda attività anche di diversi mesi fa, se non anni. Smentisco categoricamente che le verifiche avessero ad oggetto qualsiasi cosa riguardi i progetti e le vicende relative alla Costa Smeralda”.

Il blitz delle Fiamme Gialle nella mattina del 29 gennaio.

Gli uomini della Guardia di Finanza si sono presentati di prima mattina negli uffici accanto all’hotel Cervo, la sede della Sardegna Resorts, in cui sono custoditi tutti i documenti contabili della società e hanno acquisito una copia di fatture e altre ricevute attestanti l’Iva su operazioni commerciali. L’operazione rimane coperta dal segreto per quanto concerne gli aspetti fiscali particolari, ma di sicuro le carte non riguardano nessuno degli interventi sponsorizzati dall’emiro e non si intendono verificare gli aspetti economici, finanziari e fiscali contenuti nei piani che prevedono nuove strutture alberghiere e progetti di ampliamento. Dunque all’attenzione della Guardia di Finanza non c’è la maxi operazione finanziaria con cui il fondo del Qatar ha acquistato la Costa Smeralda dalla Colony Capital. Il fondo sovrano Qatar Holding, che fa capo all’emiro Hamad bin Kalifa al Thani ha speso 600 milioni di euro per avere il controllo dell’ex impero del principe Karim Aga Khan e finita tra le mani del magnate a stelle e strisce Tom Barrack, che gestisce il fondo di investimento Colony Capital.

Giacomo Legato

 

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