La droga arriva dalla Lombardia: sei arrestati, tre della banda sono sardi

La Questura di Cagliari ha diffuso i nomi degli arrestati nell’ambito dell’inchiesta sul giro di droga tra l’Isola e la Lombardia: le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite all’alba. Per tutti l’accusa è di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. In manette sono finiti in sei (e non otto come sembrava inizialmente).

In manette sono finiti: Luca Arzu, nato ad Arzana nel ’74, già detenuto nel carcere di Uta per altri reati e considerato uno dei capi dell’organizzazione; Pino Arzu, classe ’59, pensionato e fratello di Luca, anche lui di Arzana e ugualmente ritenuto una figura chiave della presunta attività criminale; Giovanni Arena, del ’76, nato in Francia e residente nella provincia di Como, ad Arosio: per gli inquirenti partecipava al traffico di droga; Giovanni Bretti, classe ’78,l di Vibo Valentia (in provincia di Catanzaro), è un autotrasportatore e viene considerato un anello dell’organizzazione; Armando Ndoja, albanese del ’74 con casa a Paderno Dugnano, nel Milanse; Massimiliano Coiana, cagliaritano del ’74, pescatore.

Le indagini sulla banda della droga erano cominciate nel 2015: fascicolo in mano alla Dda di Cagliari che in due anni e mezzo di lavoro ha ricostruito nel dettaglio il sistema dell’organizzazione “composta da soggetti con precise e differenti mansioni”, hanno spiegato questa mattina i vertici della Questura, parlando di “sodalizio malavitoso”. La droga che veniva commercializzata era soprattutto l’eroina che nelle telefonate veniva chiama “banana”: la cocaina “gran turismo”.

Le foto dell’operazione e gli arrestati
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A capo della presunta organizzazione criminale i due Arzu, ma anche Arena, a sua volta cugino di Bretti che è stato considerato “l’anello di congiunzione” della banda sardo-calabrase con quella lombarda, sempre stando a quanto spiegato dalla Polizia. E qui entra in gioco anche la residenza delle persone arrestate, visto che Bretti, prima dell’arresto, risiedeva in Calabria, quindi era il più vicino a Tirana. Ndoja, l’albanese della banda, svolgeva il compito di corriere della droga. Dalla Questura hanno spiegato che individuarlo come appartenente all’organizzazione sgominata “è stato difficile perché non intratteneva rapporti diretti con gli altri componenti” della presunta organizzazione criminale. Il cagliaritano Coiana svolgeva, sempre secondo la ricostruzione della polizia, il ruolo di finanziatore: doveva procurare il denaro per pagare i carichi di droga.

Tre le basi del traffico degli stupefacenti: una ad Arosio, dove abita Arena, e altre due in Sardegna, precisamente ad Arzana in Ogliastra e l’altra a San Vito, nel Sarrabus. Tanto che lo stesso Arena, nel 2015, venne arrestato nella zona, insieme ad un’altra persona, un lituano, perché trovati in possesso di 6,7 chili di cocaina. Ma in tutto la polvere bianca che allora i due commercializzavano ammontava a qualcosa come 25 chili.

Le foto dell’operazione e gli arrestati

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