“Una casa davvero sulla spiaggia è praticamente impossibile da realizzare, oggi, in Sardegna. Non a Badesi però, dove i cantieri a ridosso delle dune vedono ancora colare cemento e mattoni. Negli ultimi mesi è comparso un nuovo cantiere fra i ginepri, a ridosso delle dune“. La denuncia arriva da Stefano Deliperi del Gruppo d’Intervento Giuridico. Dopo esposti, istanze, ricorsi e interrogazioni parlamentari sui cantieri che incombono sulle dune, Deliperi chiede: “Ma sono legittimamente autorizzati o no? Di sicuro non è stata svolta la preventiva e vincolante procedura di verifica di assoggettabilità, ma il competente Servizio regionale S.A.V.I., dopo quasi due anni dall’averlo accertato, nulla risulta aver fatto di risolutivo. E nemmeno il Ministero dell’ambiente in via sostitutiva”.
“È solo una delle tante speculazioni immobiliari lungo le coste sarde – prosegue la nota di Grig – uno dei tanti pezzi di Sardegna in svendita nella grande macelleria edilizia, ma difficilmente si vedono sferragliare le ruspe sulla sabbia e, curiosamente, non si riesce proprio a sapere se quei cantieri siano stati autorizzati legittimamente o no”. L’associazione ecologista ha quindi inoltrato, il 3 marzo, una nuova richiesta di informazioni ambientali e di opportuni interventi al Ministero dell’ambiente, al Ministero per i beni e le attività culturali, alla Direzione regionale per i beni culturali e il paesaggio, alla Direzione regionale della pianificazione urbanistica e della vigilanza edilizia, al Servizio regionale tutela paesaggistica, alla Soprintendenza per i beni ambientali di Sassari, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale, informando, per gli aspetti di competenza, la Commissione europea e le Procure della Repubblica presso i Tribunali di Tempio Pausania e di Cagliari. Le ruspe avanzano – conclude Deliperi – dune e ginepri non possono più aspettare”.