In assoluta libertà aveva scelto di aderire allo sciopero della fame per lo Ius soli. E per questo sulla pagina Facebook del jazzista Paolo Fresu ieri è stata pubblicata una foto che lo ritrae con un piccolo cartello tenuto tra le mani nel quale è annunciato l’inizio del digiuno per ventiquattro ore. Ma il musista di Berchidda è stato sommerso di insulti. Però non si è disperato. Vista la sequela di offese, Fresu ha lanciato l’iniziativa “TopPstIusSoli“, aprendo anche sun link sul proprio blog (https://www.paolofresu.it/upload/press/pdf/top-postinsultiusoli-1508315274.pdf).
“Abbiamo selezionato – si legge sempre nella pagina Facebook del jazzista – alcuni tra i ‘migliori’ messaggi postati sui social a proposito della mia adesione al digiuno per lo Ius soli. Partecipate anche voi al “Top Postinsultiusoli” e votate i vostri preferiti! Questo il link per poterli visualizzare, cliccateci sopra e buona lettura”.
Al quotidiano La Repubblica Fresu ha detto: “Non curo io la mia pagina Facebook. Ma questa volta mi sono proprio voluto divertire. Ho letto i commenti a uno a uno e con le mie manine ho preparato un pdf abbinando a ogni insulto un aggettivo che ritenevo appropriato. Quel che mi colpisce è che non c’è confronto, soltanto offesa gratuita. Alla povertà linguistica dei post ho voluto oppore la ricchezza lessicale”.
Nella photogallery sotto, una breve carrellata degli insulti scelti da Fresu e ai quali ha attribuito un aggettivo.