Per cinque anni sono state conservate, e forse dimenticate, in un pc. Sono le foto della Sardegna, scatti di professionisti di “chiara fama”eseguiti per conto dell’Istituto regionale etnografico che ha gestito un bando – del 2007, chiuso nel 2009 – predisposto dall’assessorato regionale alla Cultura. Costo: 350mila euro. Utilizzo: nessuno. La notizia si legge nelle pagine de L’Unione sarda oggi in edicola.
Con il prezioso materiale acquistato (ma in alcuni casi non in modo esclusivo) non è stato fatto nulla: non una mostra, non un catalogo. Non sono visibili nemmeno sul portale Sardegna Digital Library. Ora c’è il solito rimpallo di responsabilità. L’ex direttore dell’Isre, Paolo Porqueddu, afferma di non aver avuto ulteriori finanziamenti per valorizzare le foto: “Forse un investimento sbagliato”. L’attuale presidente del cda, Bruno Murgia, dice che punterà la strada della condivisione per tutti: studiosi e curiosi.
Le foto ritraggono la Sardegna contemporanea: paesaggi, feste e tradizioni. Diciannove i progetti selezionati per cui i fotografi hanno girato l’Isola per settimane. Poi l’archiviazione alla bell’e meglio: una cartella su un pc. L’anno scorso all’Isre è arrivata la richiesta di visionare i progetti da parte della facoltà di Ingegneria di Cagliari, ma in risposta solo rinvii.