Isola di Budelli, “Ecco il piano-cemento di Harte”

“Ville con vista sulla spiaggia rosa, volumetrie più che raddoppiate, pontile verso il mare per accesso dalla barca, mare interdetto e boa solo per nababbi. Un piano che confessa il vero obiettivo: suite a Budelli, resort diffuso su Razzoli e Santa Maria con la trasformazione dei fari in hotel 5 stelle super”. È questo, secondo il deputato di Unidos Mauro Pili, il piano presentato a Roma dal proprietario dell’isola di Budelli, il magnate neozelandese Michael Harte. Il parlamentare sardo ha pubblicato tutto sul suo profilo Facebook ed è pronto a presentare un’interrogazione sulla vicenda. Anche l’associazione ambientalista Gruppo d’Intervento Giuridico ha lanciato l’allarme.

“Altro che ambientalisti – attacca Pili – si tratta di un piano senza scrupoli dove non si fa mistero delle ville vista spiaggia rosa, vengono chiamate ‘residenze temporanee’, ovvero di tutto di più. Le scansioni progettuali mostrano in tutta la loro imponenza le nuove volumetrie che in alcuni casi moltiplicano quella iniziale, costituita da residuati volumetrici insignificanti, proponendo edifici di altezza superiore ai due piani”. Non solo. “La strategia del magnate – denuncia ancora il deputato di Unidos – prevede piazza pulita di tutte le barche intorno a Budelli. Fuori tutti: lo scrive in maniera chiara parlando di area a mare interdetta. In pratica traccia un cerchio nel triangolo tra Razzoli, Santa Maria e appunto Budelli circoscrivendo un’area totalmente interdetta”. Altri dettagli. “Ipotizzare residenze temporanee – argomenta Pili- che tradotto significa suite sull’isola di Budelli con vista sulla spiaggia rosa, è semplicemente scandaloso. Ville di fatto riservate a clienti che si dichiarano artisti. Roba da non credere”. “Siamo dinanzi ad un progetto che rappresenta un tentativo maldestro di sottrarre alla Sardegna, alla comunità di La Maddalena, il potere decisionale su quel bene e sull’intera area. E’ la dimostrazione – sottolinea il parlamentare sardo – che la proprietà privata di un bene cerca di condizionare il soggetto pubblico che deve pianificare, in questo caso il privato mira addirittura a sostituirsi totalmente al pubblico nella gestione e anche nella pianificazione”.

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