Is Mortorius, dopo la riqualificazione tornano vandali e sporcizia

Un’area ricca di testimonianze storiche e archeologiche, immersa in uno scenario incantevole tra mare e natura: il promotorio di Is Mortorius, sul litorale di Quartu Sant’Elena in provincia di Cagliari, è stato da poco oggetto di un bell’intervento di riqualificazione. L’area è stata ripulita, le architetture consolidate, gli itinerari finalmente resi accessibili, il sistema di cunicoli e gallerie sotterranee che collegavano le strutture militari della seconda guerra mondiale sono stati resi visibili grazie a un sistema di teche e vetri.

Peccato che l’ordine e la pulizia siano durati veramente poco: a segnalare il degrado dell’area e l’opera di vandalismo è Carlo Lussu, trentenne di Cagliari titolare di una società di promozione turistica.

“Per chi come il sottoscritto frequenta da anni il promontorio di Is Mortorius  – ha scritto in un post su Facebook – ricorderà sicuramente le condizioni in cui ha sempre versato l’intera area, comprendente tra gli altri il Nuraghe‬ Diana e soprattutto la Batteria antiaerea Carlo Faldi, due gioielli di epoche così distanti tra loro ma al tempo stesso testimoni entrambi di un passato misterioso e per certi versi affascinante. Ebbene, sempre i frequentatori abituali di questi luoghi, saranno stati sicuramente più che entusiasti quando hanno potuto assistere ai recentissimi ed inaspettati, per non dire insperati, lavori di riqualificazione che hanno interessato l’intero promontorio. Un ambizioso (ma oserei dire anche sacrosanto) progetto di pulizia, recupero architettonico e di accessibilità a cura della Conservatoria delle Coste, durato circa un anno e mezzo, almeno nella fase pratica visibile ai non addetti ai lavori. Dove un tempo regnava il degrado, l’abbandono e l’immondizia che ‘seppelliva’ una straordinaria opera di archeologia industriale e bellica nonché un angolo naturalistico e panoramico di straordinaria bellezza, ora si può finalmente ammirare un vero e proprio museo a cielo aperto, o meglio, si poteva…
Sono infatti bastati pochi giorni dalla conclusione dei lavori per “regalare” ai vandali una ghiotta occasione per devastare tutto quanto era stato realizzato nei mesi precedenti e per risporcare, con rifiuti di ogni genere, tutte le zone appena bonificate”.

Lussu ha documentato con immagini i disastri nell’area compiuti dai vandali: tutte le teche, che rendevano visibili le gallerie sotterranee, sono state sfondate, la zona si è nuovamente riempita di rifiuti di ogni tipo.

 

“Ciò che più mi fa riflettere è che non può considerarsi come un caso isolato – ha sottolineato in una nota – Esistono tanti “Is Mortorius”, alcuni molto visibili, altri meno ma pur sempre tutti simbolo di un degrado sociale, specie tra i più giovani, che a tratti pare quasi inarrestabile. Di sicuro, in attesa di un eventuale cambiamento radicale dei modelli educativi, non guasterebbe correre ai ripari con un po’ di ‘prevenzione’, magari sorvegliando adeguatamente determinate aree con l’ausilio di personale ma anche con quello della tecnologia, che oggi consente in maniera semplice e neanche particolarmente dispendiosa di monitorare costantemente e con ottimi risultati anche i luoghi più impervi ed inaccessibili. Nel fratrempo, piccoli Is Mortorius crescono…”

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