Insar, una rete di relazioni che passa per Carloforte (e Cappellacci)

Ecco ricostruito un altro pezzo della gestione Insar: al centro c’è la Pcs Sviluppo di Paolo Brigaglia. Incarichi dati anche a suoi ex collaboratori.

C’è una curiosa ricorrenza di nomi e di luoghi nella gestione di Insar, la partecipata della Regione che sviluppa politiche per il lavoro: quanto più ci addentra nei 129 contratti che la società pubblica ha firmato nel 2015 (qui l’elenco completo), tanto più si scopre l’esistenza di un filo rosso che porta a Carloforte passando dall’ex governatore (commercialista di professione) Ugo Cappellacci. Una rete di relazioni, nulla di illegittimo, che fornisce un quadro complesso dei legami tra l’Insar e la politica.

Il 21 aprile Sardinia Post ha ricostruito un primo pezzo del filo (leggi qui): Antonello Melis, amministratore delegato Insar, insieme all’ex governatore è a processo per il crac Sept Italia. Ovvero, l’azienda di vernici di cui Marco Simeone, primo cittadino di Carloforte, era azionista al 42 per cento. Non solo: alla Sept, a sua volta, era indirettamente legata una società in cui Andrea Boi, direttore amministrativo Insar, ha presieduto il collegio sindacale. Adesso – e siamo alla seconda parte del filo – si aggiunge Paolo Brigaglia, il professionista che un anno fa ha ottenuto dall’Insar tre incarichi attraverso la sua srl Pcs Sviluppo. Brigaglia è stato imputato e poi assolto per il crac della Municipalizzata di Carloforte, un processo nel quale era coinvolto anche Cappellacci, ugualmente ritenuto non colpevole. L’uno era stato amministratore, mentre l’ex governatore aveva presieduto il Cda. Erano entrambi accusati di bancarotta.

All’intreccio tra l’Insar e Carloforte si è risaliti scorrendo la lista dei 129 consulenti del 2015, un elenco pubblicato lo scorso febbraio dall’Insar stessa sul proprio sito online e rilanciato da Sardinia Post il 2 marzo (perché si trattava di soldi pubblici spesi, per un totale di 1.208.997 euro). Tra gli affidatari degli incarichi, ecco appunto la Pcs sviluppo che ha sede a Cagliari in viale Bonaria 28 e ottenne una parcella complessiva di 78.850 euro. Si è trattato della maggiore somma che la società pubblica ha assegnato a un singolo consulente. Tra i beneficiari dei contratti 2015 figurano pure tre ex collaboratori di Brigaglia: Alberto Agabio, Marcella Piras e Luigi Salesi.

Rispetto agli incarichi ottenuti nel 2015 dalla Pcs Sviluppo, uno era in affidamento diretto per un valore di 36.850 euro; gli altri due vennero assegnati tramite short list, pari a un importo di 21mila euro ciascuno. La srl di Brigaglia, tuttavia, non può dirsi nuova a collaborazioni con l’Insar: dal curriculum della società risultano cinque progetti realizzati tra il ’98 e il 2003, cioè a cavallo tra le presidenze di Antonello Cabras, Federico Palomba e Mauro Pili, più altri due ai tempi della giunta di Renato Soru.

Quanto ai tre professionisti che hanno lavorato nella Pcs di Brigaglia, nel 2015 Alberto Agabio ha ottenuto dall’Insar un doppio incarico col progetto Impresa Donna. E questo attraverso short list. Importo totale: 29.344,44 euro. Agabio è cognato di Brigaglia (la moglie di quest’ultimo è sorella del primo). Alla Pcs Sviluppo il professionista è stato responsabile della logistica commerciale (qui il suo curriculum).

L’incarico Insar dato a Marcella Piras (qui il suo curriculum) già il 2 marzo richiamò l’attenzione perché l’esperta in politiche del lavoro ha percepito 44mila euro per una prestazione di otto mesi e due settimane, dal 16 aprile 2015 al 31 dicembre 2015. È stato il contratto singolo più oneroso tra i 129 pubblicati dalla società regionale. È maturato all’interno del progetto Ico.

Alberto Agabio e Marcella Piras risultano anche in una delibera della giunta Cappellacci datata 1° luglio 2013 e relativa alla nomina in una commissione di valutazione per il progetto Maciste, finalizzato “agli inserimenti lavorativi dei disoccupati” (leggi qui). In quell’occasione Agabio venne indicato dalla Pcs sviluppo che il 28 giugno si era aggiudicata il servizio di valutazione.

Il terzo nome legato alla Pcs Sviluppo e che compare nella lista dei 129 consulenti Insar è quello di Luigi Salesi. Sempre il 2 marzo Sardinia Post segnalò le sue consulenze perché aveva preso il secondo compenso più alto (il primo è stato assegnato alla Pcs Sviluppo) pari a 60mila euro.

E a proposito della Pcs, sempre durante gli anni del centrodestra al governo della Regione (2009-2014), alla società di Brigaglia venne affidato il controllo delle pratiche nell’agenzia Sardegna Promozione, il bancomat della giunta Cappellacci. L’incarico fu sospeso nel 2014, quando l’Esecutivo di Francesco Pigliaru decise di commissariare l’agenzia che è stata poi cancellata con un voto del Consiglio regionale. Il direttore era Mariano Mariani, anche lui fedelissimo di Cappellacci.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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Il caso Insar. Non solo consulenze, ma un intreccio di legami societari

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