Inceneritore di Tossilo, la Regione si appella al Consiglio di Stato

Dopo il Consorzio industriale di Macomer, anche la Regione impugnerà davanti al Consiglio di Stato la sentenza con cui lo scorso luglio il Tar Sardegna ha bocciato il nuovo inceneritore di Tossilo.

La decisione della giunta regionale sul caso “Tossilo” era inizialmente prevista per il 6 settembre, ma la discussione è stata rinviata. Nulla ha comunque impedito che il ricorso venisse depositato il giorno dopo, cioè il 7 settembre, grazie alla procura firmata dal presidente della regione Francesco Pigliaru. “Se la giunta delibererà per il suo ritiro, l’appello già depositato non andrà avanti”, fa sapere l’ufficio stampa della giunta. Difficile fare diagnosi: l’unica cosa certa è che il primo punto all’ordine del giorno della riunione di giunta di oggi è proprio il ricorso contro la sentenza del Tar che ha annullato gli atti con cui la Regione ha dato il via libera all’impianto della piana di Macomer. Insomma, l’attesa è destinata a durare poco.

Sembra, in ogni caso, che gli appelli di associazioni, comitati, Unione dei comuni della Barbagia e pezzi di maggioranza contrari al ricorso da parte della regione siano cadute nel vuoto. Per il resto, le ragioni dei ricorrenti in appello sono affidate a un documento di 35 pagine depositato dai legali Alessandra Camba e Sonia Sau. Della sentenza con cui il Tar ha accolto il ricorso del Comitato Non bruciamoci il futuro, dell’associazione Zero Waste Sardegna e dell’Unione dei comuni della Barbagia, i legali della regione contestano tutto. Come c’era da aspettarsi, per i legali di Viale Trento, l’intervento è compatibile con il Piano di gestione dei rifiuti, che – al contrario di quanto affermato dai giudici amministrativi di Piazza del Carmine – era strumento di programmazione valido al momento del via libera all’intervento da parte dell’esecutivo regionale. Sul mancato aggiornamento del Piano è in corso una procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea.

Piero Loi

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