Incendio discarica Olbia innescato dall’esplosione di razzi di soccorso

È stata l’esplosione di un numero considerevole di razzi di soccorso a pistola, gettati illegalmente nei rifiuti indifferenziati, a provocare l’incendio nella discarica di Spiritu Santu, a Olbia, dove solo oggi è rientrato l’allarme inquinamento per la possibile contaminazione da diossina nell’aria. Lo fa sapere il Cipnes, il Consorzio industriale del nord est Sardegna che gestisce l’impianto. “La scellerata decisione di immettere questo materiale esplodente nella raccolta del secco residuo, ossia l’indifferenziata, è illegale e altamente pericolosa – spiega il Cipnes – la successione di esplosioni all’interno della discarica avrebbe potuto generare danni maggiori, anche alle persone”. I vertici della società consortile ricordano che “la disciplina delle modalità di raccolta, smaltimento e distruzione di materiali esplodenti e prodotti pirotecnici, compresi quelli da soccorso, stabilisce che debbano essere gestiti nel rispetto delle norme ambientali, di tutela della salute, dell’incolumità pubblica e di sicurezza sul lavoro”.

Per il Cipnes, quindi, è stato “il mancato rispetto delle norme a provocare i danni all’impianto di Spiritu Santu, in particolare alla parte che riguarda il recupero di carta, cartone e plastica, che verrà ripristinato al più presto”. Già un mese fa, a seguito del ritrovamento di numerosi razzi di soccorso nella raccolta differenziata, contenuti in una scatola di scarpe e fortunatamente non esplosi, il Consorzio aveva presentato denuncia contro ignoti alla Procura di Tempio. E oggi arriva un doppio appello del Cipnes: ai cittadini “affinchè con i loro comportamenti individuali e la violazione delle leggi non mettano a repentaglio la sicurezza e la vita delle persone” e ai Comuni perchè “intensifichino la vigilanza”.

 

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