Incendi, parte la campagna di Liberu. Devias: “L’assessore si dimetta”

Non una semplice raccolta firme per dire ‘no’ agli incendi di natura dolosa nell’Isola, ma il partito indipendentista Liberos Rispetados Uguales ha organizzato una vera campagna chiamata “Firma su Fogu”, che racchiude una serie di misure per contrastare in maniera efficace il fenomeno degli incendi boschivi.

“Gli incendi continuano a non risparmiare la nostra Isola, mettendo in ginocchio colture e allevamenti e a rischio tante vite umane- ha spiegato Pier Franco Devias, segretario nazionale di Liberu. – assistiamo al rimpallo delle accuse e autodifese tra organi della regione, riteniamo opportuno che l’assessore all’Ambiente della Sardegna si dimetta assumendosi le proprie responsabilità per la gestione disastrosa del fenomeno”.

Per questo il partito indipendentista ha studiato un progetto presentato in una data non casuale. Infatti oggi 28 luglio, ricade l’anniversario della strage di Curraggia. Sono passati 30 anni da quando un incendio devastante partito dalla costa è arrivato nelle campagne di Tempio Pausania, Bortigiadas e Aggius per propagarsi sulla collina Curraggia e ha stroncato nove vite.

I dati. Secondo i dati della Protezione Civile regionale nel 72 per cento dei casi gli incendi sono di natura dolosa e colposa. In 70 anni sono morte oltre 70 persone che si aggiungono alle centinaia di aziende distrutte e bestiame morto. Su 1.877 incendi denunciati dalla Coldiretti in sette mesi, dall’inizio dell’anno, la Guarda Forestale ha arrestato quattro persone e i Carabinieri solo una.

“Ci sono molti fattori che portano a compiere questi gesti – ha detto Devias – a parte i problemi psichici che possono portare una persona ad appiccare un incendio, spesso dietro c’è la vendetta, compensi economici, questioni legate alla speculazione edilizia ed economica ad esempio”. Liberu punta il dito contro la Regione: “Ad oggi mancano personale e mezzi sul campo, la stragrande maggioranza degli operatori ha più di 50 anni, i mezzi sono rottami di circa 30 anni fa. L’assessore Spano, a stagione ampiamente iniziata e a disastri avanzati, ha deciso di firmare la convenzione con il corpo dei vigili del fuoco, ha stanziato 600 mila euro, nonostante già dall’anno scorso si è potuto constatare che i mezzi non sono in grado di sopperire al problema, ha deciso di confermare lo stesso finanziamento e arriva a stanziare 40 milioni di euro per costruire inceneritori che complessivamente costeranno ai sardi 93 milioni di euro, non ci sembra la maniera adeguata di prendere con tutta serietà un problema così grave”.

Per questo il partito crede che sia urgente ricostruire un assetto generale della macchina antincendi regionale e propone una serie di azioni per far fronte a un fenomeno disastroso e che, secondo Liberu “l’assessore all’Ambiente e i dirigenti tendono a sobbarcare sulle spalle dei volontari e di persone che ogni giorno rischiano la vita”. Devias precisa che: “Il personale non ha neanche acqua a sufficienza e deve chiederla agli ovili”.
La campagna nazionale ‘Firma su fogu’.

Inizia perciò da oggi la campagna nazionale ‘Firma su fogu’ che propone azioni che insieme possono dare una risposta al fenomeno. Si parte dalla proposta di iniziare massicce campagne di sensibilizzazione pubblica sulla gravità del fenomeno, che ancora viene considerato un fenomeno contro l’ambiente e contro il patrimonio ma che soprattutto mette in pericolo la vita le persone. Il secondo punto riguarda la proposta di rafforzare il sistema antincendi della Regione partendo dal rinnovo del parco automezzi antincendio, compresa una flotta regionale di canadair e elicotteri all’avanguardia. “L’assessore specifica che i Canadair sono pagati dallo Stato, i Canadair però non si trovano in Sardegna e dobbiamo aspettare che arrivino da Pisa – ha dichiarato il segretario nazionale del partito indipendentista – abbiamo bisogno che siano dislocati in pianta stabile nella nostra Isola. Un Canadair costa 24 milioni di euro, ma con quello che si riesce a stanziare per inceneritori si comprano anche tre Canadair”.

La terza azione riguarda la parte giuridica in materia di incendi. Infatti ad oggi chiunque causa incendi viene punito con una reclusione da tre a sette anni. “Chiediamo che il Consiglio Regionale si faccia portatore di un’iniziativa di legge che abbia come fine un adeguamento della sanzione rispetto alla gravità del reato di incendio boschivo doloso, equiparandola a quella prevista per il reato di strage, vogliamo che chi si macchia di questi crimini sia severamente punito perché questi sono reati di una gravità sociale di primo ordine, colpiscono la società nei suoi beni e nella sua incolumità”, ha dichiarato Devias. “Nell’ambito della campagna nazionale presentiamo anche l’adeguamento del sistema penale italiano – ha spiegato Cesare Contu, membro del consiglio nazionale del partito e consulente legale – proponiamo un aumento della sanzione tale da portare almeno alla pena della strage, in questo modo la pena prevista potrebbe equivalere a un minimo di 15 anni e anche un adeguamento del sistema generale penale italiano che permetta di applicare delle pene alternative a una pena detentiva, così da essere più gravosa la sanzione e maggiore la funzione di deterrente”.

La campagna andrà avanti fino alla fine del mese di settembre. Liberu  è partito oggi con la raccolta firme in tutti i comuni della Sardegna, chiunque volesse il modulo può richiederlo tramite l’indirizzo mail firmasufogu@gmail.com. Inoltre in tutti i territori le strutture del partito saranno attive con i banchetti nelle principali piazze. “Invitiamo i sardi a sostenere con forza questa petizione in maniera che siano numerose le firme allo scadere dei due mesi, le porteremo in Regione e chiederemo di farsi carico della volontà del popolo sardo e di adeguare una struttura chiara e precisa per dare un colpo drastico a un fenomeno che non è più possibile sopportare”.

Monica Magro

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share