Il ‘re sardo’ delle discoteche rinchiuso al Regina Coeli: deve scontare 10 anni

È arrivato a Fiumicino alle 13,15 Mario Mele, 55 anni, il ‘re sardo’ delle discoteche estradato dopo l’arresto del 31 marzo scorso in Kenya. In Italia deve scontare dieci anni e nove mesi. Viveva a Kilifi, una località turistica a cinquantasei chilometri a nord-est di Mombasa, dove aveva acquistato una villa con piscina. Adesso è rinchiuso nel carcere romano di Regina Coeli. Nei prossimi giorni il trasferimento in un penitenziario sardo. Probabilmente quello di Badu  ‘è Carros, visto che Mele è nuorese.

Questa mattina dalla stampa kenyota locale era rimbalzata la notizia che Mele fosse sparito nel nulla (leggi qui), dopo le manette di fine marzo e la detenzione in un comando di polizia a Nyali, a metà strada tra Malindi e Mombasa. Invece per l’imprenditore barbaricino è scattata l’estrazione, quindi l’imbarco sotto scorta su un volo della compagnia Qatar partito da Nairobi e atterrato a Fiumicino all’ora di pranzo (leggi qui).

Per la giustizia italiana, Mele era un latitante, accusato di associazione a delinquere finalizzata al compimento di reati fallimentari, societari, tributari previdenziali e contro il patrimonio. L’evasione fiscale ammonterebbe a 17 milioni. Il reato è contenuto nel mandato di cattura internazionale che quattro anni fa aveva emesso la Procura di Nuoro.

LEGGI: Evasione fiscale da 17 milioni, re delle discoteche sarde arrestato in Kenya

A inchiodare Mele, alcune intercettazioni telefoniche nelle quali si vantava vantava di mangiare ogni giorno aragosta e di bere vini italiani pregiati. Nelle conversazioni, stando alla ricostruzione degli inquirenti, derideva anche le vittime che aveva ridotto sul lastrico nella sua vita da imprenditore delle discoteche. Il 31 marzo, però, è stato trovato in possesso di chili di eroina più due pistole e 20 mila euro in contanti. È finito in manette insieme ad Alberto Fulvio Leone, 68 anni, genovese di Quinto, e a Stefano Poli, 70 anni, di Como: i tre erano stati ribattezzati i “baroni della droga”. Decisivo, a fini dell’arresto, il lavoro svolto dalla squadra sezione Catturandi del comando provinciale dei carabinieri di Milano, in collaborazione con le forze speciali della polizia kenyota.

Nel video l’arrivo in Italia di Mario Mele

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