Il ministero delle Attività culturali boccia il termodinamico di Villasor

L’impianto termodinamico di Flumini Mannu, 270 ettari di specchi sui campi di Villasor, raccoglie la bocciatura del ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Tecnicamente, si tratta di un “parere negativo sulla compatibilità ambientale” espresso nell’ambito della valutazione d’impatto ambientale nazionale attivata a fine 2013 dal ministero dell’Ambiente. E, sebbene non definitivo, pesa come un macigno sul futuro del progetto della Flumini Mannu Ltd., costola di Fintel Energia e Energogreen, che con l’Angelantoni e la multinazionale giapponese Chiyoda vorrebbe realizzare un impianto gemello anche tra Guspini e Gonnosfanadiga. Lo scorso marzo, la società aveva richiesto l’attivazione del potere sostitutivo da parte della presidenza del Consiglio dei ministri, in base al quale sarebbe stato direttamente Matteo Renzi a decidere le sorti del progetto. Successivamente, è stata la stessa società a fare retromarcia, ritirando la richiesta.

Non ci sono dunque solo i comitati e le amministrazioni comunali direttamente interessate a dire no all’opera. In riferimento all’impianto, nelle 75 pagine che compongono il parere, il ministero parla esplicitamente di “un’alterazione sostanziale del sito e della sua attuale conformazione, tale da snaturare il valore paesaggistico riconosciuto dalla competente soprintendenza Belle arti e paesaggio”. Se, dunque, lo scorso marzo il ministero aveva dato parere positivo – pur allegando un nutrito corpus di prescrizioni, rifiutate comunque dalla società -, oggi ritorna sui suoi passi. La ragione è presto detta: il progetto è stato nel frattempo modificato. Nei mesi scorsi, la società ha infatti optato per la creazione di numerosi terrazzamenti, che finirebbero appunto per trasformare irrimediabilmente una superficie pari a quella di 400 campi da calcio.

Alla base del no, ci sono anche altre ragioni. Per la Soprintendenza di Cagliari e Oristano coinvolta dal ministero, “l’impianto desta problemi anche rispetto ai corpi idrici circostanti”. Soprattutto, la società proponente pare non essere stata in grado di rispondere positivamente alle richieste documentali avanzate dai vari enti che partecipano alla valutazione ambientale.

“Confermando il massimo rispetto per l’attività progettuale e di produzione documentale profusa dalla società proponente – scrive la Soprintendenza di Cagliari e Oristano -, si ritiene tuttavia di dover sottolineare come il contenuto degli ultimi elaborati non abbia la struttura necessaria per l’esame di cui si tratta in questa sede, in quanto sembrano rivolti alla promozione divulgativa del progetto ad un pubblico di ‘non addetti ai lavori'”. E inoltre sembrano “sottovalutare le qualità del paesaggio caratterizzante l’area dei progetto, della quale evidenziano solo alcuni aspetti tendenzialmente favorevoli all’impianto e non invece i valori da noi più volte rappresentati, che verrebbero pregiudicati dalla nuova centrale”.

Piero Loi
@piero_loi on Twitter

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