sciopero

Il Consiglio di Stato annulla i tagli alle scuole cagliaritane

I genitori degli alunni di alcune scuole cagliaritane hanno vinto la loro battaglia: oggi il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dall’Ufficio scolastico regionale (“improcedibile”), di fatto confermando una precedente sentenza del Tar Sardegna, che aveva bocciato il Piano. Finisce così la controversa situazione di alcuni istituti, spostati o addirittura cancellati secondo le recenti disposizioni del programma regionale.

La complessa vicenda ha visto i rappresentanti di centinaia di ragazzi degli istituti Deledda, Sant’Alenixedda, Cima, Manno e del Conservatorio impegnati da mesi in una battaglia contro il“Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche e di ridefinizione della rete scolastica e dell’offerta formativa”, licenziato nel marzo scorso da Comune e Regione: il 5 agosto scorso il Tar dava ragione alle proteste di genitori e insegnanti, rappresentati dagli avvocati Andrea Pubusa e Riccardo Caboni, e annullava una parte del piano.

La sentenza del tribunale amministrativo fu però del tutto ignorata dall’Ufficio Scolastico Regionale, che mandò comunque avanti il dimensionamento approvato mesi prima. E non solo: il direttore Francesco Feliziani dava mandato all’avvocatura dello Stato di ricorrere in Consiglio di Stato contro la sentenza del 5 agosto. Oggi la risposta finale: il ricorso dell’Ufficio Scolastico regionale contro la precedente sentenza del Tar è giudicato “improcedibile”. Si torna quindi al vecchio piano scolastico e alle vecchie scuole.

Grande la soddisfazione dei genitori: “Finalmente vediamo riconosciuto il diritto dei nostri bambini ad avere la scuola che noi genitori abbiamo scelto per loro – sottolinea Marianna Mossa – ad avere il meglio per la loro istruzione e il loro futuro, nonostante l’arroganza di scelte sbagliate fatte sulle nostre teste”.

Francesca Mulas

 

 

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