Il caso di Liliana P. (30 anni, rumena): è nel carcere di Uta col figlio di 15 mesi

“Ancora una volta un bimbo di pochi mesi si trova in cella con la giovane madre. Il piccolo di appena 15 mesi è asmatico. Una situazione che nella casa circondariale di Cagliari-Uta risulta inaccettabile dal momento che in Sardegna, a Senorbì, è stata allestito un istituto a custodia attenuata per madri detenute (Icam)”. Lo scrive, in una nota, Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione Socialismo Diritto Riforme “con riferimento alla vicenda giudiziaria di Liliana P., 30 anni, rumena, e del figlioletto con cui condivide la cella”.

La Caligaris dice: “Per quanto possano esservi esigenze cautelari gravi, una madre con un bimbo di 15 mesi non può stare in carcere. La sua presenza nella sezione femminile è una nuova pesante sconfitta delle istituzioni che devono farsi carico di trovare delle strutture esterne a custodia attenuata. Si può garantire la sicurezza, evitando però a un neonato di pagare colpe che non ha”. La presidente dell’associazione che difende i diritti dei detenuti sottolinea ancora: “Oltre all’Icam, dislocato purtroppo in una località periferica, esistono alternative alla detenzione che non possono essere ignorate. Tra l’altro il braccialetto elettronico consentirebbe alle forze dell’ordine di monitorare costantemente la donna nella sua casa e al piccolo di usufruire di un ambiente idoneo a ridurre i rischi di eventuali pericolose crisi respiratorie”.

Madre e figlio sono arrivati a Uta mercoledì sera. E subito è scattata anche la solidarietà delle agenti penitenziarie che “accudiscono il bambino con particolare attenzione e tenerezza – sottolinea la Caligaris -. L’auspicio è che i tempi della giustizia, davanti a un caso come questo, non siano lunghi tanto da costringere un bimbo di 15 mesi a rimanere diverse settimane in una struttura carceraria. Nonostante l’impegno dei diversi operatori, un istituto di pena non è, per diversi motivi, un posto per neonati”. Con il nuovo arrivato a Uta “salgono a tre i bimbi nelle carceri sarde. Due infatti si trovano a Sassari-Bancali”, conclude la Caligaris.

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