Igor Diana si suicida in cella, a maggio aveva ucciso i genitori adottivi

Igor Diana, il 28enne in carcere per aver ucciso i suoi genitori adottivi Giuseppe Diana, 67 anni e la moglie Luciana Corgiolu, 62 nel maggio scorso nella loro abitazione di Settimo San Pietro, oggi pomeriggio intorno alle 16.30 si è tolto la vita nella sua cella a Uta. Il giovane si è impiccato alla finestra del bagno utilizzando i lacci delle scarpe. Inutile ogni tentativo di rianimarlo. Da quanto si è appreso, Diana doveva andare al cineforum con il compagno di cella, ha detto che rimaneva da solo ancora un poco. Appena l’altro detenuto si è allontanato, è andato in bagno e si è impiccato. Gli agenti della penitenziaria si sono accorti subito di quanto stava accedendo. Lo hanno soccorso e tentato di rianimare, ma è stato inutile.

“Lo avevo incontrato tre giorni fa – ha commentato il legale del 28enne, Antonella Marras, che lo difendeva insieme con il collega Federico Aresti -. Avevamo parlato della perizia psichiatrica, depositata il 15 novembre scorso, in cui veniva acclarato come Igor fosse un ragazzo semi infermo di mente a causa del suo passato in Russia in orfanotrofio. Mi era sembrato depresso, chiedeva aiuto”. L’avvocato, amareggiato, ribadisce come la loro linea difensiva sia sempre stata quella della semi infermità mentale. “Anche nella nostra istanza di riesame, rigettata, abbiamo cercato di spiegare che Igor non poteva sostenere il carcere – ha aggiunto Marras – e che i suoi problemi di salute mentale andavano affrontati. Il ricorso però non è stato accolto”. Diana era entrato in carcere il 26 maggio scorso, dopo essere stato operato per la ferita al gomito riportata durante un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine, che lo cercavano dopo il duplice delitto.

 

 

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