Iglesias, la trafila delle bonifiche: il bando per il rio San Giorgio? “Scaduto”

Un passo in avanti e un passo indietro. O almeno, una contestazione. Al centro la realizzazione del sito di raccolta e bonifica del rio San Giorgio – nel Sulcis – per cui il sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo ha annunciato l’avvio delle procedure, ossia il bando per il progetto esecutivo. Per tutta risposta, la consigliera dell’opposizione Valentina Pistis (nella foto) ne ha chiesto lo stop perché tutti gli atti sarebbero nulli. In particolare la capogruppo di Cas@Iglesias riferisce che “l’accordo di programma sottoscritto da Igea, Comune di Iglesias e Regione Sardegna, doveva essere ratificato entro trenta giorni dal Consiglio comunale. E poiché l’accordo è di aprile 2016 i tempi sono ampiamente scaduti”. Non solo. Pistis mette sull’avviso l’amministrazione: “L’iter avviato, viziato nella forma, potrebbe innescare una serie di ricorsi che di fatto paralizzerebbero l’intero progetto di bonifica, con ingenti spese a carico dei contribuenti e un danno enorme sul versante ambientale. Ecco perché sto chiedendo al sindaco, con una interpellanza, se non sia il caso di rivedere la procedura”.

Il passaggio dall’Igea

Il comune di Iglesias viene nominato dalla Regione soggetto attuatore per gli interventi di risanamento ambientale nelle aree minerarie valentina-pistis-1della valle del rio San Giorgio con la delibera n. 9 del marzo 2015, in sostituzione dell’Igea. In merito alle ragioni della sostituzione, sul sito istituzionale regionale si legge: “Motivazioni di opportunità amministrativa e di gestione contabile per garantire l’attuazione degli interventi ed evitare il rischio di perdita di risorse pubbliche”. “Fino al 2015 –  aggiunge la consigliera – il più grande progetto riguardante le bonifiche dei siti minerari del Sulcis Iglesiente, con la realizzazione del sito di stoccaggio, che non è altro che una discarica controllata, era in capo all’Igea. La cattiva gestione della società in house e il mancato controllo da parte della Regione hanno determinato il blocco operativo e quello dell’intervento ambientale. Sorprende – aggiunge l’esponente di Cas@Iglesias – che il Comune stia procedendo con il bando di gara per l’affidamento della progettazione esecutiva senza avere preventivamente predisposto la variante urbanistica, senza la quale non possono essere espropriate le aree interessate”. Elena Zillo, responsabile delle concessioni minerarie dell’Igea, ha dichiarato: “La fase di progettazione definitiva e esecutiva è in mano al comune di Iglesias, mentre il progetto preliminare e di studio è stato già realizzato dall’Igea”.

I fondi: da 97 milioni di euro a 43. Ma senza stato d’emergenza

sito-di-raccolta-veduta-1“Il progetto esecutivo, aggiunge ancora Pistis, si sarebbe potuto realizzare con le risorse professionali presenti nell’Amministrazione comunale, in quella regionale e nell’Igea, risparmiando oltre un milione e mezzo di euro”. A marzo del 2008 l’allora presidente della Regione Renato Soru approvava il Piano di bonifica delle aree minerarie dismesse e quelle limitrofe, prevedendo una spesa di oltre 274 milioni di euro. Ma a dicembre 2013, “in base a norme in materia di riorganizzazione della Protezione civile nazionale lo stato di emergenza non è stato prorogato e quindi è stato disposto il rientro alla gestione ordinaria degli interventi di bonifica, trasferendo la responsabilità all’assessorato all’Ambiente”. La dotazione finanziaria per la bonifica dell’area della valle del rio San Giorgio e la realizzazione del sito di raccolta è passata dagli iniziali 97 milioni del 2008, a 48 milioni del 2015 ( con la delibera n.9 del marzo 2015) per ridursi, con l’accordo di programma sottoscritto nell’aprile 2016 tra Regione, Igea e Comune Iglesias, a circa 43 milioni.

Carlo Martinelli

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