Igea, voto di scambio in vista delle Regionali

C’è anche il voto di scambio tra i reati ipotizzati dalla procura della Repubblica di Cagliari nell’inchiesta che ieri mattina ha determinato il blitz dei carabinieri di Iglesias negli uffici della società a Campo Pisano e anche nell’abitazione privata di un dirigente sindacale della Uil, Marco Tuveri. Un’operazione complessa che ha impegnato una quarantina di militari e ha portato al sequestro di documenti cartacei e di computer. Una indagine i cui sviluppi potrebbero essere clamorosi perché, secondo quanto è filtrato, riguarda un vero e proprio “sistema parallelo” di gestione dell’azienda in house della Regione il cui compito dovrebbe essere quello, con i suoi 270 dipendenti, di realizzare le bonifiche nei 31mila ettari di aree minerarie dismesse.

Oltre al voto di scambio, i reati ipotizzati nell’indagine coordinata dal sostituto procuratore Marco Cocco sono peculato e turbativa d’asta. Gli indagati, oltre a Tuveri, sono almeno altri tre. Alla base dell’inchiesta una serie di esposti e anche delle denunce pubbliche. Un mese fa i Riformatori, attraverso Roberto Frongia, sollecitarono il commissariamento della Spa e chiesero spiegazioni sulle modalità di vendita di una serie di macchinari e anche sulla sistematica assegnazione ad aziende esterne di appalti inferiori ai 40mila euro. A gennaio un altro esposto, presentato dalla Consulta delle associazioni per il Parco geominerario alla procura della Repubblica di Cagliari, alla Corte dei Conti e alla commissione Ue sulla concorrenza, chiese conto della spendita, in quattordici anni, di ben 250 milioni di euro con risultati molto modesti e sistematici passivi nel bilancio.

L’operazione messa in atto ieri dai carabinieri si chiama “Geo & geo“. Ha riguardato l’intera struttura aziendale: i carabinieri hanno “visitato” gli uffici del direttore Enrico Bariosco e del presidente Battista Zurru, così come cantieri e depositi di carburante. Nell’ex mensa di Masua sono state sequestrate persino delle taniche di gasolio.  Di un “traffico di gasolio” venduto in modo illegale a prezzi scontati parla appunto uno degli esposti giunti alla procura di Cagliari.

Un quadro sconcertante nel quale una malagestione che ha determinato passivi milionari si coniuga con favoritismi personali a singoli dipendenti. Con carriere fulminanti maturate all’ombra della protezione sindacale. Ed ecco una donna delle pulizie che diventa segretaria sia all’Igea che al parco geominerario. Ed ecco parti di siti minerari dismessi destinati a uso privato, anche come garage.

In tutto questo i sospetti di voto di scambio a favore in particolare dell’Unione  di centro. Secondo l’Unione sarda oggi in edicola sarebbero stati promessi dei posti di lavoro in cambio del voto per Marco Zanda (Udc, appunto) alle elezioni comunali di Iglesias dello scorso 27 maggio. Una candidatura che avrebbe avuto lo scopo di contare i voti che il sindacalista Tuveri era in grado di controllare per ‘pesare’ il pacchetto in vista delle elezioni regionali dell’anno prossimo.

N.B.

 

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