Igea, nuova protesta dei lavoratori a Campo Pisano. Il 24 incontro con la Giunta

Nuova giornata di protesta, questa mattina a Campo Pisano, per gli operai Igea impegnati nella lotta per la salvaguardia del proprio posto di lavoro. Dopo la giornata di ieri che gli ha visti impegnati per tutta la mattina, e fino alle prime ore del pomeriggio, nel presidio del palazzo della Giunta regionale di Viale Trento, oggi si sono ritrovati davanti all’ingresso della miniera di Campo Pisano formando un cordone impenetrabile. A differenza però di altre volte, oggi l’astensione dal lavoro è stata pressochè unanime. Segno che i lavoratori hanno preso coscienza che è arrivato il momento di mettere da parte gli interessi di parte per puntare all’unico obiettivo veramente importante: la salvaguardia del posto di lavoro. I motivi della ulteriore giornata di protesta sono sempre gli stessi: il pagamento degli stipendi arretrati in primis e l’apertura di un tavolo di confronto tra Regione, in quanto azionista unico della Igea S.p.a , e le componenti sindacali di fabbrica e di categoria per discutere in modo compiuto ed esauriente del futuro della società in house della Regione e della nuova agenzia regionale “ARBAM” che dovrebbe assorbire il personale Igea e occuparsi di bonifiche minerarie. Intanto in serata è arrivata la notizia del faccia a faccia tra Regione e sindacati: incontro in programma il 24 aprile.

“Abbiamo avuto conferma”, dice Sandro Caria della Rsu Uil-TEC, “che ieri gli uffici dell’assessorato all’industria della Regione hanno disposto il pagamento di una fattura, di circa 350 mila euro, per i lavori eseguiti presso la ex Sardamag di S.Antioco. Con queste somme la direzione aziendale sta già provvedendo al pagamento dello stipendio arretrato di febbraio. Questa notizia ci fa naturalmente piacere ma non ci permette di abbassare la guardia. Stiamo infatti ancora aspettando la convocazione per affrontare a 360 gradi la questione Igea. Se dalla Regione non dovesse arrivare nessuna convocazione, siamo pronti a ripartire per Cagliari. Gli operai e le nostre famiglie hanno diritto di sapere quale sarà il loro futuro”. Ugo Cocco, Rsu Cisl, aggiunge: “Abbiamo informazioni fondate che in seguito al pagamento da parte della Regione di un altro lavoro già eseguito, anche lo stipendio di marzo sarà, a breve, disponibile nei conti bancari dei dipendenti. Restano aperte, però, tutte le problematiche connesse sia alla situazione patrimoniale e debitoria dell’Igea, stimata in circa 10 milioni di euro, sia con la nascita della nuova agenzia regionale ARBAM e il passaggio del personale che in essa dovrebbe confluire, le cui modalità non sono ancora del tutto chiare”.

Nino D’Orso, segretario della Femca Cisl, ci tiene a precisare: “Abbiamo presentato alla Regione già due richieste d’incontro, una risale al 18 marzo, ossia un mese fa, senza ottenere nessuna risposta. Inoltre il presidente Pigliaru una settimana fa è andato a Roma per discutere dei nostri problemi. Non sappiamo assolutamente niente sui contenuti di quegli incontri. Non sappiamo neppure se questa dirigenza è ancora titolata a gestire l’Igea. E’ arrivato il momento di fare chiarezza sia su ciò che la Regione intende fare per l’Igea, in quanto società in house, sia soprattutto quale futuro sta disegnando per i lavoratori di questa società. A questo riguardo va precisato che molti di loro possono usufruire delle agevolazioni per il prepensionamento riservato ai minatori e quindi si potrebbe pensare a un turn over programmato per non perdere le tante professionalità acquisite e creare al contempo nuova occupazione. C’è poi l’aspetto non secondario, aggiunge il sindacalista, della salvaguardia e del monitoraggio dei siti minerari che è necessario mantenere in sicurezza. “A questo riguardo, aggiunge Pierangelo Algisi, tecnico Igea, sappiamo, ad esempio, che l’intera zona di Norman, frazione di Gonnesa, in agro di S.Giovanni Miniera, è a rischio frane e smottamenti che necessitano di continui controlli e verifiche che non possono essere trascurati. E questo non è l’unico caso”.

Insomma la situazione dell’Igea è al collasso. I mezzi sono fermi ormai da settimane per mancanza di carburante, quindi il personale non si può recare nei siti per i controlli da eseguire. Anzi a breve i fuoristrada con la scritta Igea che sfrecciavano in lungo e in largo per le montagne dell’iglesiente saranno restituiti alla società proprietaria per scadenza dei contratti di leasing. Nei cantieri e negli uffici manca tutto: dalla carta igienica a quella per le stampanti, le pulizie degli uffici vengono fatte dagli impiegati. Le manutenzioni sono impossibili per mancanza di materiale. A volte vengono rottamate alcune macchine da lavoro per renderne efficiente almeno una. Ma soprattutto mancano le disposizioni di lavoro. Un esercito di tecnici, geometri, periti minerari, geologi e ingegneri parcheggiati senza avere la possibilità di esercitare la propria professione.

Carlo Martinelli

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