Terzo giorno di protesta per i lavoratori Igea di Iglesias: la mobilitazione è parallela a quella di Lula, dove sette operai scesi nel pozzo di Sos Enattos, a 80 metri di profondità (da lì arrivato oggi un accorato appello al presidente Francesco Pigliaru). Nel Sulcis i lavoratori della società regionale, cui sulla carta sono affidate bonifiche e messa in sicurezza dei siti minerari dismessi, si sono radunati di nuovo davanti alla miniera di Campo Pisano. Chiedono anche loro il pagamento delle cinque mensilità arretrate. “La protesta – spiega Ugo Cocco, delegato Rsu Cisl – va avanti e i servizi negli impianti sono sospesi sino a quando non ci saranno risposte concrete da parte della Regione: sia nell’immediato con il saldo degli stipendi sia per le prospettive future dell’azienda”.
Per lunedì mattina, intanto, il sindaco di Villamassargia, Franco Porcu, portavoce dei primi cittadini del Sulcis Iglesiente, ha convocato tutti i colleghi per le 9 davanti i cancelli di Campo Pisano, alla periferia di Iglesias. “La situazione è preoccupante – dice Porcu – e non possiamo permettere che una risorsa come quella dell’Igea possa essere persa”. Martedì 4 novembre, alle 14, è confermato l’incontro alla Regione fra organizzazioni sindacali e amministratori. Mobilitazioni anche nei cantieri Igea di Furtei.