Ichnusa non filtrata per festeggiare i 50 anni del birrificio di Assemini

Una nuova birra, un nuovo logo e uno spot da lanciare a livello nazionale nelle prossime settimane. Ichnusa festeggia così il 50/o anniversario del birrificio di Assemini, il più antico della Sardegna e il più automatizzato d’Italia. Nello stabilimento – oltre 160mila metri quadrati nella zona industriale di Macchiareddu, operativo cinque giorni su sette in bassa stagione e ogni giorno in alta stagione – lavorano 81 dipendenti, tutti sardi. Quantità prodotta? Seicentomila ettolitri annui (il 10% viene esportato) equivalenti a 120 milioni di bottiglie da 470 cl. Altri numeri, appresi stamattina dopo un tour nello stabilimento: 45 mila bottiglie all’ora e trentasei confezioni al minuto.

“Il valore generato da questo birrificio nel territorio è di duecento milioni di euro – ha spiegato Alfredo Pratolongo, che in azienda si occupa di cultura della birra, sostenibilità e comunicazione – mentre il totale delle persone impiegate, compreso l’indotto, raggiunge le duemila persone”. Motivo d’orgoglio è l’importante impegno sulla sostenibilità: “Nel corso degli ultimi quattro anni – ha sottolineato – il birrificio è riuscito a ridurre del 49% i chili di CO2 emessi in atmosfera, del 10% i consumi di energia elettrica, del 20% quelli di energia termica e del 6% di acqua”.

Birra Ichnusa, ha aggiunto Patrick Simoni, Group Brand Manager Ichnusa, “sostiene da sempre le eccellenze del territorio, dallo sport, con il sostegno al Cagliari Calcio e alla Dinamo Sassari, alle tradizioni più preziose, come la Sartiglia”. Per il 50/o anniversario il birrificio mette in commercio una nuova birra, la “Non Filtrata”.

“Celebriamo con una nuova bottiglia, nostro orgoglio, frutto di passione, una birra di solo malto caratterizzata con luppoli aromatici particolari – ha detto il mastro birraio, Luigi Paciulli – il processo di fermentazione è fatto solo con i nostri lieviti, il tutto si conclude nel processo di produzione senza il processo di filtrazione. Cioè questa birra mantiene un’opalescenza, un colore ambrato perché i lieviti restano sospesi nel prodotto”. Cambiano anche l’etichetta e il marchio, in tutte le bottiglie: un nuovo logo, tributo all’anima sarda con le figure dei quattro mori che acquistano carattere mentre il rosso della bandiera che diventa centrale. La nuova etichetta, invece, riporta sul retro la fotografia di chi lavora ogni giorno per la produzione della birra.

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