Torna in piazza il movimento “A Foras – Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna”. Il 28 aprile, in coincidenza con Sa Die, è prevista una manifestazione nel poligono del Salto di Quirra. L’obiettivo della protesta non cambia. “Chiediamo – si legge in una nota – la chiusura delle basi e le bonifiche”. L’appuntamento sarà preceduto da una conferenza stampa di presentazione che si terrà il 12 aprile alle 11 nell’atrio della facoltà di Magistero a Cagliari.
Il poligono è stato di recente al centro di uno studio commissionato dal Comune di Escalaplano a un consulente, Giovanni Battista De Giudici, dell’Università di Cagliari, con un risultato pesantissimo: trecento tonnellate di polveri sottili si sono sprigionate nell’aria e quindi nei paesi vicini, perché a Quirra “i militari avevano scavato buche mastodontiche imbottite di esplosivo – come riportato da Sardinia Post il 23 febbraio scorso -. Ci buttavano dentro – ha raccontato il sindaco – il carico dei convogli e lo facevano saltare in aria. Si trattava di armi e munizionamento fino ad allora custodito nei bunker di tutta Italia”.
Sulla servitù militare di Quirra e i presunti danni ambientali c’è un processo aperto a Lanusei. Nell’udienza dell’8 marzo scorso, Gianfranco Sollai, un avvocato di parte civile, ha depositato uno studio dell’Istituto zooprofilattico della Sardegna, datato 2011 e da cui risulta che “torio, uranio, piombo, arsenico sono alcuni dei metalli pesanti risultati presenti nelle carni del bestiamo che pascolava all’interno del poligono militare di Perdasdefogu e nelle aree limitrofe (leggi qui).
