I pacifisti: “Rwm, serve cambio di marcia dell’amministrazione”

Le dichiarazioni del primo cittadino di Iglesias Emilio Gariazzo, secondo il quale non è stato autorizzato nessun ampliamento alla Rwm,  non sono passate inosservate al Comitato per la riconversione della fabbrica delle bombe. L’intervento delle associazioni pacifiste è chiaro: la giunta comunale deve far seguire atti concreti all’ordine del giorno con cui, lo scorso luglio, il Consiglio comunale ha chiesto a Stato e Regione la riconversione degli impianti.

“Gli atti recentemente pubblicati non riguardano solo la conferma dell’Autorizzazione Unica Ambientale, ma anche la ‘Realizzazione di un nuovo deposito denominato D256 in Località San Marco’ (autorizzato nel settembre scorso) e di due nuove costruzioni per uso ufficio denominate E208, E209, oltre che di un deposito di materiali infiammabili localizzato nell’area di Sa Stoia”, si legge in un comunicato. “Queste costruzioni –  continua il comitato – anche se distinte dall’ampliamento relativo alla costruzione di un nuovo poligono /campo prove per materiali esplodenti, sono da ricondurre al progetto di investimenti per 40 milioni di euro annunciato dalla stessa Rwm in più occasioni e giustificabile solo con la forte espansione del mercato delle armi da guerra determinato dalle crisi mediorientali ed africane”.

Rispetto all’ordine del giorno – definito nobile e coraggioso dal Comitato – con cui il Consiglio comunale di Iglesias, lo scorso 19 luglio, aveva chiesto a Stato e Regione di attivarsi per la riconversione degli stabilimenti, le associazioni si aspettano che “alle dichiarazioni di principio seguano i fatti e che l’amministrazione proceda con atti concreti al perseguimento degli obbiettivi stabiliti nei mesi scorsi”. “Riteniamo – conclude la nota – che il problema non sia tanto quello di evitare gli atti tecnici dovuti a norma di legge, anche se una classificazione urbanistica   adeguata per l’isola di San Marco potrebbe evitare ulteriori ampliamenti, quanto quello di   promuovere il rispetto della legge 185/90, anche nella parte in cui prevede la riconversione delle industrie belliche”.

P. L.

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