Guerriglia urbana a Sassari, vertice in Prefettura senza i vertici del Cagliari

È stato un vertice ‘zoppo’, per la mancanza di un faccia a faccia con i massimi dirigenti del Cagliari Calcio, quello che si è svolto questa mattina nella sede della Prefettura del capoluogo dopo la guerriglia urbana di sabato scorso a Sassari quando sono venuti in contatto circa 200 tifosi rossoblù con un gruppo di supporter della Torres in occasione di una partita amichevole. Dal confronto tra le forze dell’ordine è emersa una prima indicazione per cercare di prevenire simili episodi di violenza: è pronta una circolare da inviare a tutte le agenzie di autonoleggio affinché informino la questura sui viaggi previsti dalle tifoserie in trasferta. Assenti per precedenti impegni il presidente Tommaso Giulini e il vice Stefano Filucchi (per loro c’erano due delegati), il vertice si è concentrato sugli aspetti della sicurezza.

“L’incontro con la società è stato aggiornato – conferma la prefetta Giuliana Perrotta – nel frattempo abbiamo valutato tutta la problematica legata alla gestione delle varie tifoserie e concordato le azioni da mettere in campo per evitare episodi simili a quelli accaduti sabato: non solo repressione ma prevenzione e sicurezza. L’esistenza di questi gruppi di ultras che si muovono sul territorio in questo modo e che fanno questo tipo di azioni, è un problema che riguarda tutta la società civile e la classe dirigente – spiega la prefetta di Cagliari – Io vorrei che avviassimo assieme un processo di deradicalizzazione calcistica: non possiamo consentire che ci siano ancora gruppi organizzati, anche così numerosi, che mettono in atto episodi di vandalismo di questo genere senza che noi tutti ci sentiamo coinvolti”. Il lavoro partecipativo del Cagliari Calcio per la prefetta è fondamentale: “Ci sono circolari del ministero dell’Interno che coinvolgono le società calcistiche nell’attività di mediazione e di deradicalizzazione del tifo calcistico – sottolinea Giuliana Perrotta – vogliamo sapere quello che è stato fatto e quello che si vuole mettere in campo per il futuro. Anche perché quello che abbiamo fatto finora non è stato sufficiente, ognuno deve fare di più”.

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