“Grazie Francesco”, la pubblicità Saras per il Papa. Murgia: “Falsità e squallore”

“Grazie Francesco”: con questo messaggio stampato a caratteri cubitali su un’intera pagina del quotidiano L’Unione Sarda  il gruppo Saras ha salutato oggi Papa Bergoglio. Uno spazio pubblicitario piuttosto inconsueto, dato che il destinatario non ha in apparenza nulla a che fare con la società di stanza a Sarroch. Perché dunque il ringraziamento al ponteficie? Lo spiega lo stesso gruppo nella seconda pagina promozionale: “Pochi giorni fa papa Francesco con il prestigio morale e la franchezza che contraddistinguono il suo operato e il suo parlare, ha messo in guardia i fedeli dal divenire quelli che lui ha chiamato gli ‘adoratori delle ceneri'”.

Il discorso in questione è stato pronunciato da Bergoglio qualche settimana fa durante l’udienza con i giovani di Comunione e Liberazione: “Fedeltà al carisma non vuol dire scriverlo su una pergamena e metterlo in un quadro. Il riferimento all’eredità che vi ha lasciato Don Giussani non può ridursi a un museo di ricordi, di decisioni prese, di norme di condotta. Comporta certamente fedeltà alla tradizione, ma fedeltà alla tradizione, diceva Mahler,  “significa tenere vivo il fuoco e non adorare le ceneri”. Don Giussani non vi perdonerebbe mai che perdeste la libertà e vi trasformaste in guide da museo o adoratori di ceneri”.

Le parole del Papa si riferiscono dunque all’esempio di don Giussani per i giovani di CL, i comunicatori della Saras vi hanno letto un generico invito all’azione: “Da sempre il nostro modo di fare impresa è all’opposto del pensiero dell’azione di chi sa unicamente battere i pugni sul tavolo e chiudere porte, dei professionisti delle critiche, (…), da sempre siamo diversi da tutti quelli che amano restare fermi a crogiolarsi in su connottu. Fare impresa per il nostro gruppo significa invece agire, osare anche; per andare avanti, per guardare oltre e migliorarsi. Perchè, come ha ammonito il santo padre, “Nella vita non si può tornare indietro, dobbiamo andare sempre avanti.. E chi va indietro, sbaglia”. E questa volta a dirlo, è qualcuno molto più importante di noi”.

L’uso di spazi promozionali per i cittadini acquistati dal parte del gruppo Saras, che si occupa di raffineria del petrolio e di produzione energetica, non è nuovo: nei mesi scorsi sono comparsi su L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna messaggi rivolti ai dipendenti della raffineria di Sarroch, ai politici e ai Sardi tutti con l’obiettivo di rassicurare la popolazione sul tema dell’inquinamento ambientale.

L’operazione ‘Grazie Francesco’ ha già raccolto lo scetticismo di Michela Murgia, scrittrice, che commenta “Lo squallore, la falsità e la malafede della paginata pubblicitaria che stamattina la raffineria Saras della famiglia Moratti ha fatto apparire sui quotidiani sardi non sono inferiori a quelli che si respiravano nelle lenzuolate delle settimane precedenti, ma anche se siamo abituati da anni a subire i veleni delle produzioni dei Moratti non significa che abbiano smesso di farci schifo. Stavolta il mediocre pubblicitario (che le bugie dell’azienda le scrive male in italiano e peggio ancora in sardo) in difesa delle ciminiere della raffineria ha scomodato nientemeno che Papa Francesco. Ha preso una frase con cui il pontefice invitava i ciellini a rinnovarsi e a “non farsi adoratori di ceneri” (riferita a don Giussani) e l’ha trasformata – con una disonestà intellettuale infinita – in una legittimazione delle pratiche industriali della raffineria”.

Lo sfogo della Murgia, affidato a un post sul social network Facebook, prosegue: “Gli adoratori di ceneri, signori della Saras, siete voi, perché le ceneri sono il risultato di una combustione e solo voi sapete che cosa si brucia nella centrale che alimenta la vostra raffineria. Siete voi gli adorati delle ceneri che alimentano gli impianti petrolchimici di Sarroch da sessant’anni e la cui attività inquinante – per tacere delle malattie degli adulti – ha causato nei bambini del paese incrementi significativi di danni e alterazioni permanenti del Dna comprovate da tutta la comunità scientifica. Avete mandato in cenere la salute dei figli in cambio del ricatto delle buste paga dei padri, bruciando nelle vostre ciminiere la salute di una popolazione, la salubrità di un territorio bellissimo e la potenzialità del suo sviluppo presente e futuro. Non paghi di questo, vorreste ampliare il raggio della vostra azione inquinante trivellando il sottosuolo di mezza Sardegna per cercare gas combustibile con cui fare ulteriori affari nel sempre più redditizio mercato dell’energia. Per questo vorreste far passare i cittadini che vi fanno opposizione come passatisti nemici del progresso, anche a costo di strumentalizzare le parole del Papa. Continuate a comprarvi le pagine dei giornali per raccontarci le vostre favolette infarcite di parole come ‘sviluppo’, ‘ricerca’ e ‘futuro’. Avete i soldi, ve li siete fatti sulla nostra pelle, è legittimo che li spendiate per cercare di raccontarci che dovremmo anche esservi grati.
Noi la verità la sappiamo. Non la dimentichiamo e non permetteremo che la mistifichiate con le vostre campagne d’immagine. A proposito, chi strumentalizzerete la prossima volta, Gandhi? Nelson Mandela? Il Dalai Lama? Madre Teresa di Calcutta?”.

Francesca Mulas

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