Una evasione fiscale da 166 milioni di euro e fatture false per 38 milioni. E’ questo il “bilancio” delle società del “gruppo Anemone” coinvolte nei lavori per il G8 originariamente previsto nel 2009 alla Maddalena e poi trasferito, in seguito al terremoto, in Abruzzo. E’ quanto ha accertato la Guardia di Finanza di Roma con una serie di accertamenti che sono partiti dall’inchiesta sui grandi eventi, nella quale sono appunto coinvolti anche i fratelli Diego e Daniele Anemone. Sono state denunciate cinque persone.
Le società del gruppo coinvolte sono la “Anemone Costruzioni Srl, la “Maddalena Scarl, l’ Arsenale Scarl, la Cogecal Srl e la “Tecno-cos Srl. Dei 166 milioni evasi nel periodo 2005-2009, 140 sono relativi a imposte dirette e 26
all’Iva. Esaminando i documenti contabili ed extracontabili ed attraverso oltre 100 controlli incrociati nei confronti dei fornitori e di altre società riconducibili al gruppo Anemone, i finanzieri hanno scoperto una vera e propria contabilità parallela, criptata attraverso codici numerici utilizzati per individuare i luoghi di esecuzione dei lavori ed i relativi committenti.
La Anemone Costruzioni figurava sia come società facente parte del consorzio incaricato dei lavori per il G8 denominato Maddalena Scarl (di cui l’impresa del gruppo Anemone deteneva il 93,5% delle quote) sia come esecutore materiale di alcune opere. Ma in realtà la Anemone ha emesso fatture nei confronti della Maddalena Scarl per un totale di 21 milioni di lavori che, in realtà, non sono mai stati eseguiti.
Inoltre, la Anemone, per consentire alle società del gruppo di sottrarre a tassazione i ricavi degli appalti per il G8, ha emesso nei loro confronti fatture false per 17 milioni di euro.