La Digos di Sassari è ancora al lavoro sull’episodio del saluto romano -con tanto di picchetto e “chiamata del presente” – dello scorso 2 settembre sul sagrato della chiesa cittadina di San Giuseppe (qui il VIDEO). Quella cerimonia di commiato per il funerale del docente universitario Giampiero Todini è diventata un caso nazionale e continua ad avere sviluppi, anche giudiziari. La Procura di Sassari ora affidato alla Digos ulteriori accertamenti. Pochi giorni fa il procuratore capo Gianni Caria e il suo sostituto Paolo Piras avevano già iscritto 23 persone sul registro degli indagati, fra cui il figlio del defunto, Luigi Todini – che per primo aveva diffuso il video su Facebook e aveva detto di aver soddisfatto un ultimo desiderio del padre- e il responsabile cittadino di CasaPound, Andrea Farris. L’ipotesi di reato contestata, per il momento, è quella di partecipazione a manifestazioni fasciste. Reato previsto dall’articolo 5 della cosiddetta “Legge Scelba” del 1952. Gli accertamenti richiesti dalla Procura riguardano non solo l’identificazione delle altre persone, oltre alle 23 già indagate, che hanno fatto il saluto romano, ma sono anche rivolte a verificare se esista un gruppo organizzato e quali siano le sue eventuali attività.
L’EDITORIALE:
Il funerale di Sassari: la Rete come strumento per l’apologia del fascismo