Fondi ai gruppi, per la Barracciu il giudizio immediato?

Per Francesca Barracciu, indagata nell’inchiesta sui fondi ai gruppi per un presunto peculato di 78mila euro, spunta la possibilità del giudizio immediato. Due sono gli indizi che fanno pensare a questa soluzione e li scrive La Nuova Sardegna oggi in edicola. Il primo è che la Barracciu non si è presentata al secondo interrogatorio chiesto dal pm Marco Cocco per rispondere agli ulteriori 45mila che all’ex consigliera regionale, oggi sottosegretario alla Cultura, sono stati contestati nei mesi scorsi aggiungendosi agli iniziali 33mila. Il secondo indizio è che nell’avviso di proroga spedito a 32 avvocati difensori di altrettanti indagati (il filone è quello del centrosinistra), il nome della Barracciu non figura.

Nei prossimi giorni si dovrebbero conoscere maggiori dettagli, anche perché in queste ultime ore il pubblico ministero è impegnato coi nuovi avvisi di garanzia, sui quali si è cominciato a parlare ieri notte e che parrebbero essere una trentina, allargando così l’indagine alla quasi totalità dei partiti che erano presenti in Consiglio nella legislatura 2004-2009. Ovvero, la XIII per la quale, a questo punto, dovrebbero essere sotto inchiesta una settantina di onorevoli. Sull’eventuale giudizio immediato della Barracciu, l’ultima parola spetta al gip, come è successo anche per  i due ex pidiellini Mario Diana e Carlo Sanjust (le accuse di peculato contro di loro sono però riferite alla legislatura 2009-2014).

Sempre relativamente al periodo 2004-2009, ieri è stato sentito in Procura Eliseo Secci (ex Ds) che sostituì Francesco Pigliaru come assessore alla Programmazione. Secci è arrivato nel palazzo cagliaritano di piazza Repubblica intorno alle 16,30, scrive L’Unione Sarda oggi in edicola, accompagnato dal suo avvocato difensore Giuseppe Macciotta: c’è stato quindi un lungo faccia a faccia col pubblico ministero che gli contesta 5mila euro di spese sospette. Ovvero, quel presunto peculato che sembra uno tsunami senza fine.

Domani in Procura è il turno di Ornella Piredda, l’ex funzionaria del Gruppo misto in Consiglio regionale che con le sue confessioni ha fatto scattare i primi avvisi di garanzia nel 2009, a cui poi è seguita la seconda inchiesta di un anno fa: la Piredda si è costuita parte civile con l’avvocato Andrea Pogliani, ricorda ancora il giornale di Cagliari, e dovrà anche rispondere alle domande degli avvocati difensori. L’udienza si aprirà davanti alla Prima sezione penale del Tribunale.

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