Fondi ai gruppi, riparte il processo: 18 onorevoli sul banco degli imputati

Si riaccendono i riflettori sui fondi ai gruppi: nel Tribunale di Cagliari è cominciata alle 10 la prima udienza dell’anno. A processo 18 onorevoli.

Si riaccendono i riflettori sui fondi ai gruppi: nel Tribunale di Cagliari è cominciata alle 10 la prima udienza dell’anno per le spese ‘pazze’ in Consiglio regionale. Sul banco degli imputati diciotto onorevoli, di cui quattro ancora in carica. E c’è molto di simbolico nell’appuntamento odierno: a due giorni dalla presentazione delle liste per le Regionali del 16 febbraio, riparte il processo che ha sconvolto la massima assemblea sarda.

L’udienza di stamattina riguarda la prima inchiesta sui fondi ai gruppi, quella che nel 2009 aveva fatto spedire al pm Marco Cocco venti avvisi di garanzia. I primi venti, diventati poi 68 con l’indagine bis aperta un anno fa e culminata nell’arresto di tre pidiellini (Mario Diana, Sisinnio Piras e Carlo Sanjust) e dell’imprenditore cagliaritano Riccardo Cogoni. L’accusa per tutti è di peculato: il pubblico ministero contesta agli onorevoli la mancata rendicontazione dei fondi ai gruppi. In totale, 24 milioni di euro spesi in due legislatura, dal 2004.

Oggi nella prima sezione del Tribunale (presidente Mauro Grandesso) verranno sentiti due ufficiali di polizia giudiziaria: il luogotenente Natale e il maresciallo Erriu che ricostruiranno il quadro giudiziario (e indiziario) di tutti i consiglieri a processo. Ovvero, Sergio Marracini (Udeur), Renato Lai (ex Udeur ora alfaniano, dopo un passaggio nel Pdl), Tore Amadu (ex Udc diventato berlusconiano), Alberto Randazzo (ex Udc confluito in Forza Italia) e il fratello Vittorio (Udc).

La lista degli imputati continua con gli assessori Oscar Cherchi (Agricoltura, Fi) e Mariolino Floris (Affari generali, Uds). Ancora: l’europarlamentare Giommaria Uggias (segretario sardo dell’Idv), Giuseppe Atzeri (Psd’Az) e Beniamino Scarpa (ex Psd’Az passato col Pd). Si aggiunga il blocca socialista con Mondino Ibba, Pierangelo Masia, Peppino Balia, Maria Grazia Caligaris e Raffaele Farigu. Sono imputati pure Carmelo Cachia (ex Udeur del Pd), Giuseppe Giorico (Udeur) e Salvatore Serra (Sinistra. Autonomista).

Dal processo che riprende oggi, è uscito Adriano Salis, l’unico onorevole che aveva chiesto il rito abbreviato. E per l’ex dipietrista il 20 novembre scorso è arrivata la sentenza con un anno e otto mesi di condanna decisi dal gup Cristina Ornano. Stralciata pure la posizione di Silvestro Ladu, l’ex Fortza Paris del Pdl, a cui il pm Cocco contesta 265mila euro di spese sospette. Il suo processo riprenderà il 28 gennaio.

In Aula, per quel che si è visto finora, sono presenti i socialisti Masia, Ibba e Caligaris, ma anche il democratico Scarpa. Va poi ricordato che Uggias, Lai e Alberto Randazzo hanno ricevuto un avviso di garanzia pure per l’inchiesta bis. Di certo, la prima inchiesta, quella del processo odierno, è cominciata dopo la doppia denuncia di mobbing presentata da un’ex dipendente del gruppo Misto, Ornella Piredda. La donna accusò l’allora capogruppo Atzeri di averle tagliato lo stipendio perché agli onorevoli chiedeva la rendicontazione delle spese fatte con i soldi pubblici.

Alessandra Carta

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