Fondi ai gruppi, alla Barracciu contestati altri 45mila euro

La Procura di Cagliari ha contestato a Francesca Barracciu altri 45mila euro, oltre i 33mila per i quali è già accusata di peculato. Le prove sarebbero schiaccianti.

La Procura di Cagliari ha contestato a Francesca Barracciu altri 45mila euro, oltre i 33mila per i quali è già accusata di peculato dallo scorso ottobre nell’ambito dell’inchiesta sui fondi ai gruppi. Per questa ragione il sottosegretario alla Cultura venerdì era in tribunale. Ma soprattutto: le prove contro la Barracciu sarebbero talmente schiaccianti che il pubblico ministero avrebbe chiesto il giudizio immediato.

Dunque, sale a 78mila euro il conto della Barracciu sul presunto peculato commesso nella legislatura 2004-2009, scrive L’Unione Sarda oggi in edicola. Stando alle nuove accuse del pm Marco Cocco, titolare della doppia inchiesta sulle spese pazze in Consiglio, i soldi sarebbero stati utilizzati per scopi privati e su cui adesso la Procura vuole accelerare la destinazione.

C’è poi anche un dettaglio investigativo sul presunto peculato commesso dalla sottosegretaria per una cifra pari a 33mila euro, soldi che la Barraciu aveva giustificato come rimborsi benzina, allegando un lungo elenco di posti nei quali l’esponente democratica diceva di essere stata per fare attività politica. Ma dal lavoro degli inquirenti, fatto utilizzando la tracciabilità della carta di credito, è venuto fuori che la Barracciu si trovava in luoghi diversi da quelli dichiarati, in determinate date, nella memoria difensiva depositata in Procura nell’interrogatorio di novembre. La sottosegretaria è difesa dagli avvocati Carlo Federico Grosso e Giuseppe Macciotta.

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