Folla immensa a Iglesias per il funerale della 39enne morta dopo il parto

Un tappetto di rose bianche davanti al loculo e una folla immensa, in rappresentanza di una città intera, per ha dato oggi l’ultimo saluto a Roberta Porru, la giovane mamma 39enne originaria di Iglesias che lunedì scorso, dopo aver dato alla luce due gemelline con un parto cesareo nel Cto di Iglesias, è deceduta in seguito ad una emorragia cerebrale nell’ospedale Brotzu di Cagliari, dove è stata trasportata d’urgenza dopo l’aggravarsi del quadro clinico.

La città si è stretta intorno al marito, ai genitori, alle sorelle e ai tre figli (un bimbo di 7 anni e le due gemelline appena nate) di Roberta Porru, che non aveva ancora compiuto i 40 anni, strappata da un destino crudele alla sua giovane vita. La celebrazione funebre, senza l’eucarestia, per la ricorrenza del venerdì santo, si è svolta questo pomeriggio alle 15 nella chiesa di Nostra Signora di Valverde, colma all’inverosimile. Un lungo, mesto e silenzioso corteo, dopo il rito funebre, ha accompagnato la bara bianca, portata a spalla all’interno del cimitero.

Era presente anche il medico che ha eseguito il parto cesareo, anch’egli visibilmente provato: “Abbiamo fatto tutto il possibile per salvarla, ha sussurrato alla sorella della giovane mamma”. E poi ha aggiunto: “Abbiamo seguito alla lettera tutti i protocolli previsti. Le bambine stanno benissimo”. Alcuni conoscenti riferiscono che avevano scelto di mettere al mondo le gemelle proprio al Cto di Iglesias, nel nuovo punto nascite inaugurato di recente perché erano certi che la mamma e le piccole sarebbero state seguite perfettamente. E così in effetti è stato.

Purtroppo però qualcosa non ha funzionato. È ancora da accertare se vi possano essere delle responsabilità legate alla nuova organizzazione della sanità iglesiente. Reparti che dovrebbero funzionare in stretta sinergia e non essere sparsi fra tre ospedali, uno dei quali, il Sirai di Carbonia, a 25 chilometri di distanza dagli altri due a Iglesias.

L’autopsia eseguita ieri all’istituto di medicina legale del Policlinico di Monserrato dal dottor Roberto Demontis, incaricato dalla Procura di Cagliari, ha accertato che la causa del decesso è stata una emorragia cerebrale. Saranno gli esami più approfonditi di cartelle cliniche e quadro sanitario generale della paziente a rispondere agli altri quesiti. Di certo c’è che ben tre inchieste sono state aperte. Una dall’Ats Sardegna sull’operato dei tre ospedali coinvolti: il Cto, dove è avvenuto il parto, il Santa Barbara, dove la donna è stata trasferita in Rianimazione, e infine il Brotzu di Cagliari dove, trasportata d’urgenza, lunedì la giovane mamma ha cessato di vivere. La seconda inchiesta è in capo al sostituto procuratore del capoluogo, Maria Virginia Boi, con un fascicolo aperto contro ignoti per omicidio colposo. La terza via d’indagine è stata aperta dal ministero della Salute: la ministra Beatrice Lorenzin ha inviato in Sardegna un’equipe di ispettori per accertare l’esatta dinamica della grave vicenda.

Carlo Martinelli

 

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