Fluorsid, l’Ispra riscontra inadempienze: nullaosta per l’impianto a rischio

Durante le ispezioni nello stabilimento Fluorsid di Macchiareddu, l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha accertato alcune inadempienze e presto il ministero potrebbe
procedere ad un riesame dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata per l’impianto. Lo ha fatto sapere il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti nel corso del question time sul caso Fluorsid sollecitato dal deputato Samuele Segoni (Alternativa Libera).

“Va osservato innanzitutto – ha spiegato Galletti – che lo stabilimento in questione è incluso nel novero di quelli su cui Ispra effettua la propria attività di vigilanza e controllo, incluse ispezioni ambientali periodiche. L’Istituto ha esercitato ad oggi il proprio compito di vigilanza tramite tre ispezioni ambientali eseguite nel 2017, nel corso delle quali sono state accertate alcune inadempienze. Una quarta ispezione è prevista a breve, come seguito delle precedenti. Facendo seguito a tali attività, il mio ministero ravvisa l’opportunità di procedere, a breve, ad un riesame dell’Aia relativa all’impianto in oggetto. Questo è stato autorizzato all’esercizio con decreto 233/2011 – ha ricostruito il ministro – ovvero in un periodo antecedente al rilascio del provvedimento di Via”.

Sempre con riferimento al riesame dell’Aia, Galletti ha aggiunto che “sono in corso di definizione, tramiteinterlocuzione con Ispra, gli specifici aspetti che dovranno essere oggetto di tale riesame, al fine di garantire che esso possa affrontare tutte le principali criticità rilevate o sospettate”. Soddisfatto Segoni. “È una notizia che ci dà ragione – ha sottolineato – La risposta di oggi è il segno che abbiamo lavorato nella giusta direzione sia in Parlamento che sul territorio”.

L’inchiesta sulla Fluorsid, società dell’attuale presidente del Cagliari Calcio Tommaso Giulini, mai coinvolto però nelle indagini, era scattata nel giugno scorso con l’arresto di sei persone accusate di associazione a delinquere e disastro ambientale. Secondo gli inquirenti, l’azienda avrebbe smaltito irregolarmente gli scarti di lavorazione contaminando diverse falde e aree che gli agenti del Corpo forestale hanno sequestrato insieme ad alcune discariche abusive.

 

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