Finta recensione turistica: l’esperimento Facebook sull’odio da tastiera

Fake news, messaggi pieni di astio contro i sardi e la Sardegna o video pseudo autentici che attaccano i comportamenti dei turisti in spiaggia inseriti sui social network. Tutti “post” accomunati da un fattore che oggigiorno incrementa commenti e condivisioni: l’odio. Da qui l’idea di uno psicologo di lanciare un esperimento sociale che è servito a scoprire la superficialità della lettura. Ma soprattutto che esiste una “dipendenza dall’odio”, che può essere fermata. Sul suo profilo Fb ha lanciato un messaggio usando un paradosso: “Ho lanciato un post iniziando a scrivere ‘la Sardegna fa schifo’ per poi fare un elenco di cose bellissime della nostra Isola per interrompere la spirale d’odio – dice all’ANSA il dottor Carlo Duò – ebbene ho superato i 16.000 ‘mi piace’ e migliaia di commenti tra i quali quelli di persone che hanno letto solamente il titolo e quelle che, non sapendo che sono sardo visto il mio cognome, mi hanno invitato di malo modo a non venire più in Sardegna”. Secondo Duò, “occorre cambiare la percezione della realtà e in questo caso io ho provato a verificare se si poteva interrompere la spirale. L’odio chiama odio, anche quando stigmatizziamo un post negativo, dandogli nostro malgrado ancor più visibilità – scrive su Fb – Sarebbe ora di capirlo e magari cambiar cornice, piuttosto che odiare l’odio di chi odia e così via. Perché se l’hating è virale e contagioso, lo è anche, se non di più, una sana e magari ironica ristrutturazione”, conclude lo psicologo.

Ecco lo screen shot

 

Post Facebook Carlo Duò

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