Il fascino del Supramonte in 42 itinerari, arriva la guida di un geografo nuorese

Escursioni tra antichi sentieri e camminamenti, percorsi seducenti tra pianori, gole, boschi millenari, foreste primarie. Mete ambite per chi ama avventura, trekking e sport all’aria aperta racchiuse in 456 pagine, oltre 400 immagini e 47 tavole cartografiche. È “Sentieri/42 trekking nel Supramonte, cuore segreto della Sardegna e del Mediterraneo”, Fabula edizioni. Una guida preziosa realizzata dal giovane nuorese Matteo Cara, studioso di geografia e cartografia. Quarantadue itinerari tra i territori di Baunei, Dorgali, Oliena, Orgosolo e Urzulei con le destinazioni che hanno reso celebre questo angolo di Sardegna: Tiscali, Gorroppu, Su Suercone, Monte Corrasi, Goloritzé, Mariolu e Cala Luna. Ma c’è ancora tanto da scoprire come il villaggio di Or Murales, insediamento preistorico del Supramonte di Urzulei, la voragine di Su Disterru, vertiginosa Istrada Longa nel territorio di Baunei, o l’escursione che raggiunge Nuraghe Intro de Padente, noto come Nuraghe Mereu, nel Supramonte orgosolese.

“Sembra paradossale, ma ad oggi non esistono guide aggiornate che raggruppino tutte queste destinazioni – spiega Matteo Cara – inoltre nel Supramonte, molto più che in altre aree della Sardegna, alcuni percorsi non sono che labili tracce, quasi irriconoscibili per chi non ha pratica su queste montagne: i pastori li chiamano filos”. Per prendere confidenza con questa montagna unica, fondamentale è l’orientamento, l’apporto cartografico. Si tratta in molti casi della prima cartografia escursionistica approfondita attualmente disponibile. A impreziosire il volume sono anche i toponimi corretti. La guida è frutto di ricerche e chiacchierate con pastori e persone che hanno vissuto in questi luoghi. “Tutto questo compone il Supramonte: la geologia, con le grotte, le forme carsiche e le pareti inaccessibili, la flora e la fauna, ma anche e soprattutto l’uomo, con la sua vita, i suoi segni e la sua fatica millenaria”, aggiunge Matteo. Gli amanti della montagna sarda lo sanno bene: dietro ogni passo si celano aspetti nuovi e inconsueti. “Il sentiero migliore – afferma il giovane geografo – è sempre il prossimo, quello che ancora non si è percorso e che aspetta di raccontarsi”.

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