Si conclude stasera la due giorni di eventi dedicata al turismo extra alberghiero. Alla sua prima edizione, il salone “Extra” vanta un’affluenza da record: tremila gli iscritti tra operatori del settore, curiosi, scolaresche e promotori di servizi turistici. Al Pala congressi della Fiera campionaria di Cagliari è stato un weekend intenso con quasi venti ore di workshop, convegni, seminari e dibattiti sulle nuove strategie da adottare in relazione all’accoglienza dei viaggiatori.
Quello dell’extra alberghiero è un comparto in piena espansione e cardine dello sviluppo economico della Regione, una filiera che coniuga la villeggiatura al modus vivendi della Sardegna e dei sardi, nonché alla sua realtà produttiva grazie al coinvolgimento degli erogatori dei beni e servizi del territorio: dalle attività commerciali all’artigianato per arrivare ai poli museali, ai tour operator e ai servizi di visite guidate ed escursionistiche.
Ad allestire salone e programma, Sardinia Co-Hosting e l’associazione Extra, operatore della gestione degli affitti a breve termine e che offre supporto ai proprietari delle strutture ricettive collocate nel mercato fuori dal perimetro dell’alberghiero. L’obiettivo del salone è stato quello di “cambiare la prospettiva e la progettazione turistica” implementando la sinergia con la piccola e media imprenditoria e con l’apparato culturale, adattandola alla contemporaneità e alle necessità dei “residenti temporanei”, così come li ha definiti Giuseppe Melis, docente di Marketing all’aniversità di Cagliari, nel confronto di ieri con l’assessora al Turismo e alle Attività produttive di Cagliari, Marzia Cilloccu. È intervenuto anche Martino di Martino, consulente nel settore turistico.
Extra è nato non solo con lo scopo di aumentare il flusso di visitatori in Sardegna, ma anche per “rendere possibile la loro presenza tutto l’anno, rifuggendo la “destagionalizzazione” e rivolgendosi ad un’utenza più ampia. In buona sostanza si vuole fare leva sul fattore partecipativo del visitatore regalandogli un pezzo di quotidianità. Si tratta di una strada ancora poco battuta o trascurata dal turismo di massa.
Nella due giorni di Extra ci sono stati ventidue incontri con esperti in materia legislativa e burocratica diretti a conoscere e mettere in pratica gli adempimenti necessari per aprire una struttura extra-alberghiera. La questione è stata trattata sotto molteplici profili: sicurezza, innovazione tecnologica, promozione web, neuromarketing, importanza delle lingue e sostenibilità ambientale.
“Negli ultimi anni il turismo extra-alberghiero è cresciuto in maniera esponenziale ribaltando quella visione che voleva il settore come una ruota di scorta (a causa della presenza ingombrante dei grandi alberghi): campeggi, b&b e agriturismo erano sempre una seconda scelta. I numeri oggi sono invece rilevanti, le persone ricercano maggiormente questa soluzione, certamente più accessibile, più semplice”, spiega il presidente dell’associazione Extra, Maurizio Battelli. “Si tratta – continua – di un mercato interessante e mancava un punto di incontro tra gli operatori e le istituzioni, un confronto volto a migliorare e comprendere le strategie che permettano ai proprietari di queste strutture di attrarre turismo e clienti”.
Un altro obiettivo promosso da Extra è “la possibilità di venire fuori dal mondo sommerso dell’irregolarità, ossia divulgare e rendere comprensibile la normativa e le leggi inerenti l’alberghiero: quindi segnalare la propria attività alla Questura, comparire sui registri del Sired (Sistema informatico della Sardegna che raccoglie i dati sulle presenze turistiche) e seguire il corretto iter per il pagamento delle imposte. Abbiamo istituito workshop e conferenze proprio per contrastare una disinformazione costitutiva su come funziona la macchina amministrativa”.
Battelli ha detto ancora: “Creare un luogo adatto all’accoglienza non smuove solamente questo settore, piuttosto ne attiva molti altri poiché i proprietari hanno necessità di rendere piacevole e unica l’esperienza di soggiorno. Dunque, per rinnovare la loro casa, chiameranno un ristrutturatore, un arredatore e un artigiano per realizzare la mobilia o ancora le guide escursionistiche a cui affidare gli ospiti”.
Tutti gli espositori presenti al salone Extra hanno fornito questi servizi e offerto prodotti e prestazioni “in grado di supportare le piccole attività e incentivare il viaggiatore a restare più a lungo. Bisogna sradicare – continua Battelli – la convinzione che in Sardegna non sia possibile altro turismo se non quello balneare. Siamo poliedrici e dobbiamo dimostrarlo proponendo un nuovo modo di godere della nostra terra mutando e abbattendo una percezione che appartiene al passato o ad un immaginario inesistente. Abbiamo istituito, a questo proposito, dei seminari di marketing. La rivoluzione della comunicazione e dei suoi strumenti sono un punto cruciale, un mezzo indispensabile per la creazione di un impulso primario in questo campo (il richiamo del turista) e il potenziamento della competitività e creatività. Di conseguenza, si istituiranno delle reti tra chi offre lo stabile per il pernottamento e chi invece i servizi collaterali, la fruizione della cultura e degli aspetti paesaggistici. Vogliamo un soggiorno migliore, una permanenza ‘esperienziale’ che non sia solo un momento di svago e riposo, ma crei quanta più una complicità tra chi arriva e chi accoglie“.
Martina Serusi
