Ennesimo furto di sabbia in Sardegna, turista bloccato a Olbia

Neanche la multa di mille euro rimediata qualche giorno fa da un turista inglese di 40 anni, originario di Napoli, è riuscita a fermare la barbara moda dei “predoni di sabbia“. A meno di 48 ore dalla clamorosa contravvenzione elevata dai carabinieri della compagnia di Siniscola per il furto di rena finissima messo a segno in una spiaggia della Gallura, la Sardegna si riscopre sotto l’attacco indiscriminato di tantissimi visitatori cui probabilmente non è chiaro il danno ambientale prodotto da questa “usanza” ormai fuori controllo. Se la situazione non fosse drammatica, la scoperta fatta dalla Guardia costiera di Olbia tra i bagagli di un villeggiante italiano farebbe sorridere. Dimostrando di ignorare totalmente leggi e divieti, l’uomo aveva fatto man bassa di sabbia, pietre e conchiglie da diverse spiagge dell’Isola. Chissà quanto in buona fede e quanto speranzoso di eludere i controlli e varcare il Tirreno col preziosissimo souvenir, aveva etichettato le buste con dentro le conchiglie e i sassi, nonché le bottiglie di plastica che contenevano la sabbia.

In ogni pacco, era scritto il nome della località in cui era stato effettuato il prelievo. Gli uomini della security portuale di Olbia, non credendo ai loro occhi, hanno allertato la Capitaneria di porto, che ha contestato all’autore del furto ambientale la detenzione illecita di sabbia, ciottoli e conchiglie. Il turista potrebbe pagare il suo tentativo di portarsi a casa un po’ di Sardegna, nel vero senso della parola, con una sanzione che va da 500 a 3mila euro. Deciderà il Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione. Come spiega il capitano di vascello Maurizio Trogu, direttore marittimo del Nord Sardegna, “il fenomeno danneggia seriamente l’ecosistema di alcune delle più belle località sarde, per fortuna sempre più persone prendono coscienza del danno prodotto e aumentano le denunce formulate in tempo utile per fermare gli autori”.

 

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