Emigrazione, aumentano iscritti all’Aire. Ma i sardi viaggiano meno degli italiani

Le mete preferite dei Sardi all’estero? Restano la Germania, la Francia e il Belgio. Le rotte tradizionali degli emigrati che lasciano l’Isola per lavoro, motivi personali o per esperienze formative si confermano le stesse di sempre: dal dopoguerra, momento storico in cui si registrò un impressionante esodo di Italiani e Sardi verso l’estero, i paesi europei hanno accolto migliaia di persone e continuano a farlo. Sorpresa invece sui numeri, l’ultimo anno ha registrato un picco di sardi che hanno scelto di vivere fuori: a gennaio 2016 sono 112.661, ben 5mila in più rispetto all’anno precedente.

Le notizie e i numeri sull’emigrazione sarda sono raccontati dal sito SeoSardegna che lo scorso 7 ottobre ha pubblicato lo speciale Sardi nel mondo: un report che utilizza i dati dell’Aire, l’anagrafe della popolazione italiana dei residenti all’estero che fa capo al Ministero dell’Interno.

Nel report di SeoSardegna si leggono conferme rispetto a quanto già si sapeva, ma anche tante novità: i sardi che vivono lontano da casa sono il 6,7% della popolazione isolana, ovvero 112.421 su 1,6 milioni, un numero inferiore alla media nazionale che raggiunge il 7.8%. L’idea dei sardi come popolo in viaggio è dunque da ridimensionare rispetto al resto del paese. Compaiono poi destinazioni nuove: Spagna, Irlanda e Paesi Bassi in Europa, Venezuela, Canada e Sudafrica nel mondo.

Il comune con più cittadini all’estero è Cagliari con 6930 emigrati, seguito da Sassari (4190), Carbonia (3559), Alghero (3083), Quartu (2783) e Siniscola (1830). Una curiosità: il paese dove si registra la percentuale più alta di emigrati è invece Sindia, piccolo comune del Nuorese, che ha ben 1038 emigrati su 1726 abitanti, oltre la metà.

I sardi in viaggio sono soprattutto adulti: la metà dei sardi iscritti all’Aire ha tra i 18 e i 49 anni, il 30% invece supera i 50. Tanti anche gli emigrati per nascita: su 112.661 il 30%, quasi 34 mila, sono figli di isolani nati all’estero.

Francesca Mulas

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