Emergenza neve nel Nuorese: è scontro tra sindaci e Protezione civile

A tarda sera, dopo un giorno di tregua dalla neve, nel Nuorese è ancora emergenza per le neve e il gelo. Ed è stata richiusa “in via precauzionale” la strada Nuoro-Lanusei, il tratto non percorribile della strada 389 Var – si legge in una nota dell’Anas – è compreso tra il chilometro  17,000 e il 37,000 proprio per consentire lo sgombero. Ma oltre al lavoro sul campo di Anas e Forze dell’Ordine nella Sardegna dell’interno (nei paesi e nelle campagne) è anche il giorno delle polemiche. E della contrapposizione tra la Regione – e l’assessora Spano che in una nota ha tracciato il caso dell'”equivoco comunicativo” .e i sindaci ‘al fronte’. Tra tutti Daniela Falconi di Fonni e Gigi Litarru di Desulo, due tra i centri più colpiti, attivi anche sui social network con costanti aggiornamenti sui disagi (leggi qui). Sul mancato arrivo dell’Esercito, prima annunciato, così ha scritto Falconi: ” Il vero e unico esercito presente a Fonni  sono i fonnesi. Io non ho parole per descrivere il lavoro instancabile di ognuno di loro”. I volontari hanno liberato trattori nascosti da un metro e mezzo di neve, aperto sentieri nelle strade del paese e tentato di raggiungere gli allevatori. Ed è proprio negli ovili che si registrano i problemi più gravi, nella giornata in cui altri pastori sono stati raggiunti dopo ore (a Talana e a Orgosolo). Mentre è ancora irranggiungibile la colonia penale di Mamone. Nei prossimi giorni (in cui il gelo lascerà spazio allo scirocco e alla pioggia ed è prevista una nuova allerta per il livello dei fiumi) si inizieranno a contare i danni alle aziende isolate senza corrente elettrica e in cui c’è l’impossibilità di mungere.

La rabbia, l’abbandono e il confronto-scontro con la Protezione civile

Sempre su Facebook la sindaca aveva perso i toni pacati e manifestato nel tardo pomeriggio la rabbia per “l’abbandono”. Un messaggio che accompagna l’ormai consueta informativa sulle condizioni delle strade e dei mezzi all’opera.  “È il giorno dell’abbandono, della rabbia e dell’amarezza – ha scritto Falconi -. In questo momento uno spazzaneve dell’Anas pare sia parcheggiato nella casa cantoniera mentre i Vigili del fuoco con la pala meccanica che doveva aiutarci in paese e nell’agro, sta liberando la strada statale. L’unico mezzo per raggiungere gli ovili più in alto è un gatto delle nevi dei vigili che è stato preso d’assalto dai pastori disperati ma non si riesce ad accontentare tutti, qualcuno aspetta qui in comune dalle 7 del mattino”.  E poi ancora una volta il merito ai volontari, cittadini privati: “I mezzi che stanno provando a liberare le strade agrarie – ha precisato il primo cittadino di Fonni – sono quelli dei privati fonnesi che lavorano instancabilmente da tre giorni. Non so davvero cosa troveremo sotto la neve, un disastro di sicuro. Molti capannoni sono già crollati sotto il peso del ghiaccio. Qui in paese ci sono tantissimi disagi: le vie sono inaccessibili. Pare, qualcuno da Cagliari, abbia detto che dovevamo arrangiarci. Ed è quello che stiamo facendo da quando è iniziata l’emergenza”. Subito dopo l’aspro confronto con il direttore della Protezione civile regionale, Graziano Nudda. “L’emergenza era stata annunciata una settimana fa e i mezzi sono arrivati, da Cagliari fin qui solo martedì, dove nevica da domenica – ha attaccato la vice sindaca del paese Raffaella Mureddu – Abbiamo 50 ovili ancora isolati e non riusciamo a raggiungerli. Forse siamo stati trattati così perché siamo il centro Sardegna non il centro del mondo. C’è una quantità enorme di capannoni già crollati sotto il peso della neve e sono molti i capi di bestiame già morti. Il settore dell’agropastorizia – ha concluso Mureddu – da noi è trainante e non solo da noi. Penso che la nostra rabbia sia anche quella di Desulo e di tanti altri paesi montani”. “La nevicata è stata eccezionale – ha replicato Nudda – siamo impegnati con duemila uomini ma i mezzi non sono adeguati per eventi come questo. Siamo un’isola mediterranea, non una regione del nord Italia. Andiamo avanti e facciamo tutto il possibile per aiutare chi è ancora in difficoltà”. E in tarda serata rilancia ancora con il video di un mezzo bloccato nella strada principale: “Ecco il mezzo che doveva aiutarci per l’emergenza, senza catene incagliato nel centro del paese, pensate ci sia d’aiuto?!”.

I toni duri di Soddu, sindaco di Nuoro e neo-presidente del Cal: “Propaganda”

La tempestività delle previsioni e dell’allerta meteo diramata dalla Protezione civile sono gli stessi argomenti utilizzati dall’assessore alla Protezione civile, Donatella Spano, che hanno creato molti malumori tra gli amministratori dei piccoli centri. In un duro comunicato Andrea Soddu, sindaco di Nuoro e neo-presidente del Consiglio delle Autonomie locali alza il tiro: “Più che il più classico degli scaricabarile – sostiene Soddu – siamo davanti alla mistificazione pura, intrisa peraltro di propaganda e della peggiore”. E mette in contrapposizione i piccoli comuni dell’interno e la Regione: “La verità è sotto gli occhi di tutti, da un lato le nostre comunità, che con i mezzi disponibili fronteggiano un evento straordinario grazie al prezioso contributo di volontari e cittadini, dall’altro la regione che si muove con lentezza annunciando interventi per larga parte disattesi. Mai come in questa occasione l’ente superiore prende nel vero senso della parola le sembianze di quel pachiderma inutile, costoso e soprattutto lontano dai bisogni delle comunità”. Una divisione anche geografica: “Mentre a Cagliari si facevano annunci che davano per risolte situazioni estremamente difficili e complesse, a Urzulei, a Fonni e in altri paesi dell’interno le amministrazioni provvedevano alla sicurezza e al conforto delle tante persone rimaste isolate e prive dei servizi essenziali. Mentre dall’assessorato piovono accuse di chissà quali negligenze, a Desulo sottolineano il paradosso che nel passato ha permesso di far arrivare in paese una task force ad abbattere dei maiali con solerzia cosa questa che manca quando bisogna salvare vite umane e attività produttive”. E ancora: “Mentre nel capoluogo regionale si parla tanto e si fa poco, in Barbagia i cittadini spalano la neve con mezzi propri e gli imprenditori offrono sostegno e solidarietà”. Soddu punta il dito contro “l’accentramento”: “Mai come in queste occasioni i paladini dell’accentramento, fautori e difensori di riforme che stanno condannando le nostre comunità a sparire, possono toccare con mano le conseguenze delle loro scelte scellerate. Anziché essere indignati per il grido d’aiuto che arriva da zone dove è difficile persino partorire, siano felici per il raggiungimento del loro obiettivo primario: la desertificazione della nostra isola”.

L’Anci: la solitudine dei Comuni

Stesso tenore la nota stampa dell’Anci Sardegna (Associazione nazionale comuni italiani), firmata dal presidente Pier Sandro Scano: “Anche stavolta, come accade sempre, i comuni sono in prima linea a fronteggiare l’emergenza: in questo caso la neve. E, anche stavolta, i comuni più esposti sono soli”. Il riferimento è ancora alla posizione dell’assessore Spano, dichiarazioni definite: “ingenerose e sbagliate. E ancora: “Non è il momento di polemizzare, ma ANCI Sardegna ritiene che i Comuni non devono essere chiamati in causa come responsabili dei disagi. I comuni certamente devono fare la loro parte, ma Stato, Regione e Protezione Civile devono fare la propria. Per liberare dalla neve e dal ghiaccio strade statali e provinciali i comuni non hanno nè competenze, nè risorse e nè mezzi”. Poi il nodo dei piani comunali di protezione civile: “Così pure non bastano certo l’allerta meteo e i piani comunali di protezione civile, che pure vanno approvati, quando un paese, per citare i casi della Barbagia, dell’Ogliastra, del Goceano e della Gallura si trovano davanti a situazioni, senza precedenti, come quella che si sta vivendo in quelle realtà con veri e propri muri di neve e di ghiaccio”.

Mo. Me. 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share