Emergenza idrica in Gallura, a Olbia tavolo con Maninchedda

Dagli invasi della Gallura mancano 13 milioni di metri cubi d’acqua e, dopo un estate senza piogge, l’emergenza siccità fa sempre più paura. “Le risorse finanziarie necessarie per gli interventi sono ingenti, si tratta di stabilire in Consiglio regionale come trovare la copertura, che comporterà qualche sacrificio su altre opere e che pertanto dovrà esser discusso e condiviso con territori”, ha detto l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda, intervenuto oggi ad Olbia all’incontro organizzato nella sala dell’ex Provincia dalla IV Commissione Ambiente del Consiglio regionale, presieduta da Antonio Solinas e al quale hanno partecipato il presidente della Commissione Agricoltura, Luigi Lotto, i consiglieri regionali galluresi, sindaci, associazioni di categoria e vertici del Consorzio di bonifica della Gallura.

“Siamo alle prese – ha detto Maninchedda – con troppe autorizzazioni provvisorie. Dobbiamo aumentare la capacità di invaso delle dighe”. Nell’incontro sono state illustrate le criticità legata alla siccità che ha colpito in particolare il nord Sardegna, per la situazione che grava negli invasi del Liscia e della diga “Maccheronis” a Torpè. Tra le soluzioni prospettate, si è analizzato in particolare la “captazione” delle acque del fiume Padrongianus, che sfocia a sud di Olbia. “Costerà due milioni di euro e siamo d’accordo per realizzarla ma tutti gli altri interventi, per circa 18 milioni di euro – ha proseguito Maninchedda – non potranno che essere finanziati rimodulando le risorse già assegnate ad altri territori e che, per vari motivi, non sono stati realizzati. Per fare ciò, occorrerà la condivisione di tutti i soggetti coinvolti, comprese le amministrazioni locali”. L’assessore ha esortato i Comuni ad inserire la questione idrica nell’ambito della progettazione territoriale, ricordando che il Patto per la Sardegna prevede l’utilizzo di 64 milioni di euro per le perdite della rete idrica e di 50 milioni per le dighe.

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