Adesso lo stadio di Is Arenas rischia il sequestro giudiziario e, con esso, la fine della sua breve e tormentata storia. L’ipotesi è tra quelle all’esame della Procura di Cagliari.
La priorità dei magistrati è il filone che ha determinato l’arresto di Massimo Cellino e del sindaco di Quartu Mauro Contini e dell’assessore ai Lavori pubblici Stefano Lilliu. Sono detenuti e la loro posizione viene prima di ogni cosa. Cellino – che ha trascorso serenamente il suo primo giorno nel carcere di Buocammino – sarà sentito domattina, poi toccherà agli altri.
Ma l’altro filone, quello che riguarda lo stadio come “abuso edilizio” non va in archivio. D’altra parte è stata propria l’indagine sulle violazioni delle norme ambientali e paesaggistiche a condurre la procura della Repubblica fino alla scoperta dei falsi e del tentativo di peculato.
Come è noto, Is Arenas sorge accanto allo stagno di Moltentargius, oasi naturalistica protetta dalla Convenzione di Ramsar sulle zone umide e vincolata. Ne era perfettamente consapevole anche Massimo Cellino che, in una intercettazione telefonica, spiega di aver deciso di realizzare i lavori nel periodo estivo contando sul fatto che tra luglio e agosto l’attenzione delle associazioni ambietaliste (“gli amici della rane sultane”, li definisce) fosse minore. Proprio quella intercettazione è citata dai magistrati a sostegno della loro tesi attorno alle elevate “capacità delinquenziali” del presidente del Cagliari.
Il dubbio degli investigatori è che lo stadio non sia affatto “amovibile” e che siano state realizzate opere che violano le norme paesaggistiche. Per approfondirlo a dicembre è stato affidato l’incarico a un consulente, l’architetto sassarese Sandro Roggio, che presto consegnerà la sua relazione.
Secondo voci non confermate, l’architetto Roggio ha già tratto conclusioni tutt’altro che rassicuranti per il futuro dello stadio: un’opera che viola largamente numerosi vincoli paesaggistici e ambientali. Si tratta del resto di quanto già la Forestale ha documentato nella fase iniziale dell’inchiesta.