Incendio a San Teodoro, il sindaco: “Dietro c ‘è la mano dell’uomo”

Stanno piano piano rientrando nelle loro case i circa mille vacanzieri che in tarda mattinata hanno dovuto abbandonare gli alloggi in due villaggi turistici di Liscia Eldi e Li Sauri, a San Teodoro, dopo il grosso incendio che si è sviluppato intorno a mezzogiorno con le fiamme che si stavano pericolosamente avvicinando alle case. I carabinieri hanno prontamente fatto allontanare i turisti dai loro alloggi: tutti si sono riversati sulla spiaggia di Cala D’Ambra, dove sono rimasti per qualche ora fino a che i mezzi aerei – due elicotteri del Corpo Forestale – e le squadre a terra non hanno domato il rogo e bonificato i luoghi. L’incendio è ormai spento, continuano invece le operazioni di bonifica nelle campagne di San Teodoro. Secondo un primo bilancio delle forze dell’ordine, sarebbero andati in fumo circa 10 ettari di bosco.

Per il sindaco Domenico Mannironi, c’è sicuramente la mano dell’uomo dietro l’incendio. “Sono sollevato per il fatto che non ci sono stati danni alle persone e alla case – dice all’Ansa -. L’emergenza è stata risolta in due ore e questo significa che il piano ha funzionato. Naturalmente sono dispiaciuto che a distanza di una settimana ci siano stati due attentati incendiari a San Teodoro, una località turistica tra le più visitate della Sardegna. Credo sia arrivato il momento di fare prevenzione più oculata”. Il sindaco non sa spiegarsi il motivo di questi continui attacchi ma è certo che qualcuno sta agendo nell’ombra.

L’incendio ha bruciato circa 6 ettari di pascolo,  mentre quello della scorsa settimana ne ha distrutti 80 e ha danneggiato case e animali. “Oggi – ha concluso il sindaco – tutto è stato più semplice: non ho dato nessun ordine di evacuazione (sono stati i carabinieri ad invitare gli occupanti dei villaggi a rischio a riversarsi nella spiaggia di Cala d’Ambra a scopo precauzionale, ndr) e il fuoco è stato contenuto in poco tempo, ma il problema della prevenzione resta: il prossimo anno vorrei istituire qui un distaccamento dei vigili del fuoco e lavorare con l’Ente Foreste per costringere le persone che hanno terreni nelle vicinanze a pulirli”.

 

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