Doddore all’attacco: “Sono stato rapito. Chi ha dubbi si rivolga alle autorità”

Salvatore Meloni non ci sta a far la figura dell’impostore. Nella tarda mattinata, in una conferenza stampa, ha ribadito di essere stato sequestrato da tre uomini: due, col viso nascosto da passamontagna, l’hanno minacciato con una pistola obbligandolo a salire a bordo di un’auto dove c’era il terzo uomo, l’autista, che è partito probabilmente in direzione di Cagliari.

A sentire Doddore, l’agguato non è stato una sorpresa perché già aveva ricevuto delle minacce telefoniche, addirittura di morte, proprio dal misterioso gruppo “I guardiani della nazione”. E aveva anche presentato un esposto-denuncia alle autorità.

Quanto ai sequestratori, Meloni ha detto che dalla cadenza gli sono apparsi sardi, ma non della sua zona. Durante la prigionia, sarebbe scoppiata una discussione particolarmente accesa nel corso della quale i sequestratori l’avrebbero malmenato. La liberazione, sarebbe avvvenuta perché i sequestratori avrebbero preso atto che solo lui aveva il potere di ritirare dalle elezioni politiche la lista “Meris”. Era questa la richiesta contenuta nel volantino trovato sulla ‘Punto’ rossa di Meloni dopo la scomparsa. Doddore ha confermato, come già avevano fatto durante il “sequestro” i dirigenti del movimento , che non aderirà.

Ma chi sono i “Guardiani della nazione?”. Gli inquirenti non ne hanno mai sentito parlare. Meloni invece sostiene che esistono: “Alcuni miei amici – riporta il sito Link Oristano – mi hanno spiegato di aver trovato alcuni riferimenti su Facebook e You tube che ora mi dovranno far vedere”. Quanto ai dubbi sul fatto che sia stata una messinscena, avanzati in modo esplicito dalla scrittrice Michela Murgia, Meloni ha detto solo: “Se ha elementi vada a riferirli alle forze dell’ordine”.

 

 

 

 

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