Fiume Santo, blitz della Finanza. Tre dirigenti indagati: “Disastro ambientale”

L’ipotesi di reato è “disastro ambientale”. E sarebbero già partiti diversi avvisi di garanzia a carico di dirigenti della E.On, la multinazionale tedesca proprietaria delle centrale di Fiume Santo.

Ad accorgersi che qualcosa di rilevante sta accadendo sul fronte giudiziario sono stati all’alba di ieri gli stessi lavoratori che hanno assistito alla visita degli agenti della Guardia di Finanza negli uffici della direzione. Un’operazione che ha impegnato gli investigatori per quasi tutta la giornata. E che sarebbe stata estesa alle abitazioni private, in Sardegna e sul Continente.

Secondo la Nuova Sardegna oggi in edicola, sono stati iscritti nel registro degli indagati Salvatore Signoriello, direttore di E.On Italia; Marco Bertolino, direttore della centrale di Fiume Santo e Livio Russo, vice capo centrale.

A ordinare l’operazione, il sostituto procuratore della Repubblica di Sassari Paolo Piras. Gli accertamenti si riferirebbero all’inquinamento nell’area dei gruppi 1 e 2, cioè alla vecchia struttura produttiva destinata da tempo alla demolizione perché fuori norma. L’inizio dei lavori è previsto per l’inizio dell’anno prossimo.

Dalla procura di Sassari filtrano pochissime notizie. Ma,  all’origine del blitz ci sarebbe  la necessità di acquisire documenti relativi alle analisi svolte dalla stessa azienda per misurare il grado di inquinamento dei terreni. La questione era stata discussa a ottobre in un incontro a cui aveva partecipato anche l’assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras. Ed era stata la stessa E.On a segnalare una contaminazione da idrocarburi.

D’altra parte, la convenzione tra la multinazionale e le amministrazioni locali prevede che sia appunto la E.On a realizzare i controlli. Ma, a quanto pare, i dati forniti a proposito dell’inquinamento nelle aree 1 e 2 sono apparsi esageratamente tranquillizzanti. In sostanza, il reale grado di inquinamento sarebbe stato sottostimato. Secondo la Nuova Sardegna, l’ipotesi è che i test che la E.On ha messo a disposizione non siano corretti.

La notizia del blitz arriva a poche settimane dalla data di scadenza (il 24 novembre) della presentazione delle offerte per l’acquisto della centrale.

 

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