La frase, diffusa tre giorni fa dalle agenzie di stampa, pareva inequivocabile: secondo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, i 2,3 miliardi di euro per la Sardegna non sono stati spesi “per inerzia degli amministratori sardi”. “Se tutti gli amministratori della Sardegna – aveva aggiunto – avessero mostrato lo stesso impegno che ha mostrato questo governo certamente non saremmo qui a ragionare di questa difficoltà”.
Ieri a tarda sera la precisazione, con una telefonata personale a Piersandro Scano, presidente dell’Anci (Associazione nazionale comuni d’Italia) regionale. Delrio ha detto in sostanza di essere stato frainteso. E ha precisato che a leggere il resoconto integrale del suo intervento si può verificare che si riferiva ai passati amministratori. In definitiva a fondi previsti negli accordi di programma e mai utilizzati dai precedenti governi regionali.
Resta il fatto che fino a ora per gli interventi post-alluvione dal governo sono arrivati appena venti milioni. Ne mancano 200, peraltro giudicati ancora insufficienti. Delrio ha assicurato a Piersandro Scano che in tempi stretti sarà operativo l’allentamento del 70 per cento del vincolo del patto di stabilità.